Pugno durissimo del Comune di Assisi contro i dipendenti infedeli: la donna che lavorava all’ufficio turismo, accusata di essere andata in palestra invece di lavorare, è stata licenziata grazie al decreto Madia (che permette provvedimenti senza attendere il processo penale), mentre per il vigile urbano si è in attesa del processo. La giunta Proietti informa così i cittadini del percorso disciplinare intrapreso, nel rispetto delle leggi vigenti, per sanzionare i comportamenti contrari alle leggi, al contratto di lavoro, al codice disciplinare in vigore e, soprattutto, all’interesse pubblico.
“La dipendente – secondo la nota del Comune di Assisi – è stata licenziata senza preavviso. Il vigile è stato sospeso dal servizio in attesa dell’esito del processo penale. Nei confronti di entrambi l’amministrazione ha deciso di costituirsi parte civile, per chiedere il ristoro dei danni provocati alla collettività cittadina. A carico della dipendente che avrebbe attestato falsamente la sua presenza in servizio mentre si recava in palestra o a fare altro, i decreti attuativi della riforma Madia hanno consentito di intraprendere celermente il procedimento disciplinare, senza attendere gli esiti del processo penale. Detto procedimento si è concluso, dopo la sospensione dal servizio, con un provvedimento di licenziamento senza preavviso.Il procedimento disciplinare a carico del vigile arrestato per plurimi reati in danno del Comune di Assisi, è sottoposto a leggi antecedenti ai decreti attuativi della riforma Madia”.
“Sempre nel rispetto delle leggi vigenti – continua la nota del Comune di Assisi – per tutto il periodo in cui è stato sottoposto agli arresti domiciliari, è stata applicata la sospensione dal servizio e intrapreso il procedimento disciplinare. Terminato il periodo di sospensione imposto dalla custodia cautelare, a seguito della richiesta del pubblico ministero del rinvio a giudizio, è stata disposta la sospensione facoltativa dal servizio, per la gravità delle accuse, ed è stato sospeso anche il procedimento disciplinare, in attesa degli esiti del processo penale, stante la complessità degli accertamenti. All’esito del processo penale, verrà ripreso il procedimento disciplinare e concluso in base a quanto sarà stato accertato”.
Per il sindaco Stefania Proietti, “L’atteggiamento fermo e intransigente dell’Amministrazione Comunale nei confronti di entrambi è stato deciso per rispettare le norme, e per adempiere al dovere civico, in un momento di disoccupazione giovanile e di crisi economica, di ricordare, a chi ha avuto il privilegio di assumere un incarico nella pubblica amministrazione, che questo comporta dei doveri ineludibili prima ancora che dei diritti. E il disprezzo di questi doveri, in presenza di comportamenti gravi e inqualificabili, non può che essere sanzionato con il massimo rigore”.
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