“La Croce Rossa Italiana si riserva di tutelare la propria immagine nelle sedi opportune. Ora basta infangare la nostra associazione”. Denunciata dal Comune di Assisi per un video pubblicato sulla pagina ufficiale Facebook a favore della ricostruzione delle zone colpite dal terremoto in cui vengono utilizzate anche immagini del crollo della Basilica superiore di Assisi del ’97 (da cui è derivata la querela dell’amministrazione Proietti), la Croce Rossa “rispedisce al mittente tutte le polemiche. Sinceramente – è scritto in un post su Facebook – siamo stupiti e amareggiati che qualcuno voglia usare una campagna social, condivisa e compresa da milioni di utenti, per fare polemica, invece di sostenere le migliaia di volontari che operano sul territorio, in Umbria, come in tutta Italia”.
Secondo la ricostruzione della Croce Rossa Italiana, “Nelle immagini del video ‘Reversible Live’ si fa riferimento a qualcosa di impossibile ed evidentemente non realistico, ovvero il ‘rewind’, il poter tornare indietro solo spingendo un tasto. Chiaramente questo è un paradosso che nella vita reale di tutti i giorni, come nelle emergenze, non è possibile. Nel video si susseguono vari fotogrammi di disastri di ieri e di oggi. Le immagini scorrono al contrario, dal momento del crollo alle strutture integre ancora non colpite dal terremoto: è chiaro, guardando il video, che si tratta di un montaggio surreale impossibile da equivocare”.
Croce Rossa Italiana ricorda di essersi resa disponibile nei confronti del Comune di Assisi e della Regione Umbria modificando per ben due volte il testo del post su Facebook. “Il 31 dicembre – continua la nota – il vicepresidente della Regione Umbria, Fabio Paparelli, diffondeva alle agenzie di stampa e ai media un comunicato in cui dichiarava: ‘Abbiamo apprezzato la disponibilità con la quale il segretario generale della Croce rossa, Flavio Ronzi, si è fatto carico dell’accaduto modificando il post incriminato'”. Croce Rossa Italiana ritiene “assurda la polemica contro la Croce rossa che prima, durante e dopo il terremoto del ’97, come nel caso delle ultime drammatiche scosse, è stata vicina alla gente e alle amministrazioni locali, con i nostri volontari impegnati ad aiutare chi ha bisogno, ogni giorno, nelle emergenze come nella quotidianità. Di certo, i nostri volontari non avevano bisogno di questa polemica che sembra essere diventata solo uno strumento per avere un po’di risonanza mediatica. Peccato che tutto questo accada sulla pelle di chi ha scelto di fare volontariato, di chi si è messo all’opera un istante dopo le maledette scosse di terremoto che hanno colpito il Centro Italia a agosto e a ottobre e di chi sta ancora presidiando i territori colpiti anche nel periodo delle festività, in ogni condizione e in ogni modo. Rispediamo al mittente tutte le polemiche contro la Croce rossa italiana – concludono i vertici della Cri – e sinceramente siamo stupiti e amareggiati che qualcuno voglia usare una campagna social, condivisa e compresa da milioni di utenti, per fare polemica, invece di sostenere le migliaia di volontari che operano sul territorio, in Umbria, come in tutta Italia, riservandoci di tutelare la nostra immagine nelle sedi opportune”.
© Riproduzione riservata