Passa di mano l’Hotel Subasio, di proprietà dell’Istituti riuniti di beneficenza di Assisi e chiuso ormai da mesi dopo l’Antimafia della prefettura di Reggio Calabria nei confronti della società dei fratelli Catalano di Calanna che l’aveva in gestione. L’imprenditore – secondo la Nazione in edicola stamattina – ha concluso la cessione delle quote nei confronti di una società con interessi nell’alberghiero di primo piano tra Perugia, Santa Maria degli Angeli e Assisi, che ha acquisito l’intero pacchetto cambiando poi nome alla società e ovviamente sede legale.
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Obiettivo, ora, far decadere l’Antimafia per poter continuare a operare nel contratto trentennale dell’Hotel Subasio, all’epoca stipulato con l’Istituto che gestisce una casa di cura per anziani e trova sostentamento proprio dal canone di affitto della società calabrese che a suo tempo aveva vinto la gara d’appalto (una concessione di 30 anni per 5 milioni e 550mila euro).
L’imprenditore subentrato dovrà portare a termine i restanti lavori all’Hotel Subasio – per un totale di un milione e mezzo di euro – ma rimangono dei punti da chiarire: sempre secondo la Nazione, inizialmente era stata chiesta al prefetto di Perugia, Raffaele Cannizzaro, la revoca dell’interdittiva, ma Perugia non è competente a revocare un’Antimafia di Reggio Calabria (e il privato non era titolato all’istanza). L’acquisizione delle quote dell’Hotel Subasio sarebbe infatti vincolata alla revoca e alla concessione comunale ma le modalità sono ancora al vaglio dei legali: prima l’Irb dovrebbe dare il gradimento alla nuova compagine e poi chiedere alla prefettura l’informazione antimafia. Appuntamento al 30 aprile.
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