Vantandosi di essere un bravo pugile, ha prima sfondato la porta dell’abitazione della compagna non convivente che, dopo essersi asserragliata in casa ha chiamato il 113; ma l’uomo, in preda alla gelosia, non si è fermato neanche alla vista degli agenti, presi a sputi, spintonati minacciati di morte: il tutto di fronte al figlio minorenne della donna e a un altro uomo che, spaventatosi per la violenza dell’assalto, è stato colto da un malore. Il protagonista della vicenda, accaduta alla periferia di Assisi, è un 47enne di Ancona, già noto alle forze dell’ordine, ufficialmente un cuoco che ora è stato arrestato per resistenza a pubblico ufficiale e denunciato in stato di libertà per i reati di violazione di domicilio, danneggiamento aggravato, minaccia e lesioni personali. Davanti al giudice il pugile ha ammesso di aver agito in un impeto di gelosia e il tribunale, valutata la gravità del fatto commesso e la presenza di più di un precedente specifico a suo carico, lo ha condannato ai domiciliari.
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I fatti sono successi mercoledì, quando una donna ha chiamato il 113 perché il proprio compagno non convivente stava cercando di sfondare a pugni il portone della propria abitazione. Gli agenti, arrivati sul posto, hanno constatato che la porta era aperta e l’infisso divelto e dietro la porta vari mobili che la donna aveva lì collocato per opporre resistenza all’abbattimento della porta. Nella stanza vi era un uomo, appunto il pugile, che in evidente stato di alterazione inveiva con insulti pesanti e minacce di morte contro la sua compagna e contro un uomo che a causa dell’evento era stato colto da malore. Alla scena assisteva anche il figlio minorenne della donna. Inutile il tentativo dei poliziotti di calmare l’uomo, che prima ha spintonato uno dei due poliziotti, poi tentava di aggredire l’altro e anche l’uomo che aveva trovato a casa della compagna. Trascinato con difficoltà verso l’esterno, l’uomo veniva condotto presso il Commissariato dove continuava ad inveire con minacce ed insulti di ogni tipo contro i poliziotti, uno dei quali riportava una distorsione del collo per una prognosi di 10 giorni.
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