“La totale chiusura al traffico dei servizi pubblici nella Piazza Inferiore di San Francesco ha causato un disagio lavorativo, economico e logistico senza eguali”. Lo sostengono i tassisti di Assisi in una missiva inviata a prefetto, questore, forze dell’ordine locali, amministrazione comunale, vescovo e custodi delle due basiliche papali, dopo aver richiesto alcuni incontri per capire come armonizzare le reciproche esigenze (sicurezza e lavoro) e ottenere una riapertura, anche parziale e solo per il carico e lo scarico, della piazza.
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Per i tassisti di Assisi, anche per colpa del terremoto e del terrorismo, ma anche – in piccolo – per la chiusura della piazza – “numerosi tour operator hanno ormai rimosso Assisi dalle destinazioni turistiche in quanto troppo difficoltoso per gruppi composti da persone anziane (ovvero la stragrande maggioranza del turismo di Assisi) superare la situazione dei controlli, delle file e dell’impossibilità di usufruire del servizio taxi per arrivare nella Piazza Inferiore di San Francesco. La piazza però – lamentano i tassisti in una missiva pubblicata dal Corriere dell’Umbria – viene aperta in occasioni di eventi o manifestazioni di larga portata (Marcia della Pace, Nel nome del Cuore, eccetera), ma anche eventi più ordinari come matrimoni (con relativo parcheggio di auto private e noleggio con conducente), senza dimenticare auto e furgoni che continuano a transitare in via Frate Elia e sostare nella Piazza pur non essendo residenti”.
Anche per questo, i tassisti di Assisi chiedono accesso per il servizio pubblico nella piazza inferiore (“indispensabile per persone disabili, anziane o semplicemente stanche”), la possibilità di tornare a stazionare nella piazza e la possibilità di accedere alle corsie degli autobus, oltre ai telecomandi per l’accesso in caso di installazione di dissuasori.
Ecco la lettera integrale dei tassisti di Assisi.
Con la presente ci rivolgiamo alle istituzioni di cui sopra in merito a quanto in oggetto.
Dopo alcuni colloqui avvenute nell’anno passato con le istituzioni locali e senza avere la presunzione di entrare nel merito della sicurezza, vorremmo conoscere come si è intenzionati a procedere.
La totale chiusura al traffico dei servizi pubblici sopra citati (Taxi) nella Piazza Inferiore di San Francesco ha causato un disagio lavorativo, economico e logistico senza eguali.
Questo accade ben prima dei tristemente noti eventi sismici del 2016, a cui va in aggiunta la crisi congiunturale internazionale, nazionale ed il problema legato al terrorismo in Europa.
Oltretutto per l’anno giubilare erano stati aumentati il numero degli autobus di linea, causando una corposa diminuzione del lavoro per noi, adesso si parla addirittura di collegare tutti i siti francescani con degli autobus elettrici.
Numerosi Tour Operator hanno ormai rimosso Assisi dalle destinazioni turistiche in quanto troppo difficoltoso per gruppi composti da persone anziane (ovvero la stragrande maggioranza del turismo di Assisi) superare la situazione dei controlli, delle file e dell’impossibilità di usufruire del servizio Taxi per arrivare nella Piazza Inferiore di San Francesco.
Salvo poi aprire la Piazza ad eventi o manifestazioni di larga portata (Marcia della Pace, Nel nome del Cuore, ecc.), ma anche eventi più ordinari quali: matrimoni con relativo parcheggio di auto private ed N.C.C. nella Piazza, auto e furgoni che continuano a transitare in via Frate Elia e sostare nella Piazza pur non essendo residenti, ecc. ecc.
La domanda dei tassisti di Assisi è: questo problema della sicurezza esiste o non esiste?
Di seguito nostre proposte dei tassisti di Assisi sulle quali gradiremmo questa volta delle risposte scritte:
Accesso per il servizio pubblico da piazza (Taxi) alla Piazza Inferiore di San Francesco. Indispensabile per persone disabili, anziane o semplicemente stanche, che verrebbero ovviamente lasciate prima delle transenne di sicurezza, in modo da poter essere controllate dai militari.
Stazionamento del servizio pubblico da piazza (Taxi) nella Piazza Inferiore di San Francesco.
Come sempre avvenuto in passato, i Taxi all’uscita del più famoso ed importante monumento di Assisi sono indispensabili; dove siamo posizionati adesso (Via Cardinale Raffaele Merry del Val) non c’è il telefono pubblico di piazza (che invece è presente nella Piazza Inferiore); è in salita, quindi raggiungerci, per le persone in difficoltà, risulta impossibile ed è pericoloso dal punto di vista della sicurezza in quanto la pendenza è notevole e c’è il concreto rischio che le macchine possano sfrenarsi.
Accedere alle corsie degli autobus di linea.
Garantito alla nostra categoria dalla legge quadro dei trasporti pubblici non di linea 21/92, soprattutto durante le grandi manifestazioni in modo da poter offrire un servizio pubblico migliore, efficiente e rapido.
Essere dotati dei telecomandi per l’accesso in caso di installazione di dissuasori: quali ad esempio dissuasore di traffico automatico a scomparsa, pilot, piloncini meccanici o quant’altro.
In ogni città i Taxi hanno corsie preferenziali, ad Assisi accade l’esatto contrario.
L’abusivismo dilagante da parte delle strutture extralberghiere, illegale e pericoloso, non viene affrontato per nulla nonostante i nostri svariati reclami.
Il pericolo va sicuramente gestito, chiediamo solo di non creare disagi e/o disservizi che vanno ad arrecare danni economici e d’immagine notevoli alla nostra categoria.
Chiediamo quindi che, oltre alla sicurezza, venga garantita anche la possibilità di lavorare per la nostra categoria che sicuramente gioverà anche alla fruibilità della Città da parte dei milioni di visitatori che ogni anno vengono per pregare sulla tomba del Santo e che invece si ritrovano in difficoltà oppure impossibilitati a farlo.
Con la presente ci rivolgiamo alle istituzioni di cui sopra in merito a quanto in oggetto.
Dopo alcuni colloqui avvenute nell’anno passato con le istituzioni locali e senza avere la presunzione di entrare nel merito della sicurezza, vorremmo conoscere come si è intenzionati a procedere.
La totale chiusura al traffico dei servizi pubblici sopra citati (Taxi) nella Piazza Inferiore di San Francesco ha causato un disagio lavorativo, economico e logistico senza eguali.
Questo accade ben prima dei tristemente noti eventi sismici del 2016, a cui va in aggiunta la crisi congiunturale internazionale, nazionale ed il problema legato al terrorismo in Europa.
Oltretutto per l’anno giubilare erano stati aumentati il numero degli autobus di linea, causando una corposa diminuzione del lavoro per noi, adesso si parla addirittura di collegare tutti i siti francescani con degli autobus elettrici.
Numerosi Tour Operator hanno ormai rimosso Assisi dalle destinazioni turistiche in quanto troppo difficoltoso per gruppi composti da persone anziane (ovvero la stragrande maggioranza del turismo di Assisi) superare la situazione dei controlli, delle file e dell’impossibilità di usufruire del servizio Taxi per arrivare nella Piazza Inferiore di San Francesco.
Salvo poi aprire la Piazza ad eventi o manifestazioni di larga portata (Marcia della Pace, Nel nome del Cuore, ecc.), ma anche eventi più ordinari quali: matrimoni con relativo parcheggio di auto private ed N.C.C. nella Piazza, auto e furgoni che continuano a transitare in via Frate Elia e sostare nella Piazza pur non essendo residenti, ecc. ecc.
La nostra domanda è: questo problema della sicurezza esiste o non esiste?
Di seguito elenchiamo le nostre proposte sulle quali gradiremmo questa volta delle risposte scritte:
Accesso per il servizio pubblico da piazza (Taxi) alla Piazza Inferiore di San Francesco. Indispensabile per persone disabili, anziane o semplicemente stanche, che verrebbero ovviamente lasciate prima delle transenne di sicurezza, in modo da poter essere controllate dai militari.
Stazionamento del servizio pubblico da piazza (Taxi) nella Piazza Inferiore di San Francesco.
Come sempre avvenuto in passato, i Taxi all’uscita del più famoso ed importante monumento di Assisi sono indispensabili; dove siamo posizionati adesso (Via Cardinale Raffaele Merry del Val) non c’è il telefono pubblico di piazza (che invece è presente nella Piazza Inferiore); è in salita, quindi raggiungerci, per le persone in difficoltà, risulta impossibile ed è pericoloso dal punto di vista della sicurezza in quanto la pendenza è notevole e c’è il concreto rischio che le macchine possano sfrenarsi.
Accedere alle corsie degli autobus di linea.
Garantito alla nostra categoria dalla legge quadro dei trasporti pubblici non di linea 21/92, soprattutto durante le grandi manifestazioni in modo da poter offrire un servizio pubblico migliore, efficiente e rapido.
Essere dotati dei telecomandi per l’accesso in caso di installazione di dissuasori: quali ad esempio dissuasore di traffico automatico a scomparsa, pilot, piloncini meccanici o quant’altro.
In ogni città – sostengono i tassisti di Assisi – i Taxi hanno corsie preferenziali, ad Assisi accade l’esatto contrario.
L’abusivismo dilagante da parte delle strutture extralberghiere, illegale e pericoloso, non viene affrontato per nulla nonostante i nostri svariati reclami.
Il pericolo va sicuramente gestito, chiediamo solo di non creare disagi e/o disservizi che vanno ad arrecare danni economici e d’immagine notevoli alla nostra categoria.
I tassisti di Assisi chiedono quindi che, oltre alla sicurezza, venga garantita anche la possibilità di lavorare per la nostra categoria che sicuramente gioverà anche alla fruibilità della Città da parte dei milioni di visitatori che ogni anno vengono per pregare sulla tomba del Santo e che invece si ritrovano in difficoltà oppure impossibilitati a farlo.
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