Svelati i primi ospiti del Cortile di Francesco 2017, in scena ad Assisi dal 14 al 17 settembre: quattro giorni di incontri, conferenze e workshop con personalità della società civile, della cultura, della politica e dell’arte, ma anche tanti uomini e donne pronti ad ascoltare e a dialogare tra loro sul tema del “cammino”. Dopo gli incontri preliminari (con Philippe Daverio e sul tema del terremoto) il Cortile di Francesco 2017 vedrà fra i relatori i filosofi Massimo Cacciari e Umberto Galimberti, i giornalisti Corrado Formigli e Lucia Annunciata, l’architetto Stefano Boeri, il cardinal Gianfranco Ravasi, l’ex premier Romano Prodi, il musicista Uto Ughi, l’artista Emilio Isgrò, Christo Yavachev, Rula Jebreal, Massimo Giannini, Enzo Bianchi, Franco Cardini, Roberto Calasso, Oliviero Toscani e tanti altri ancora: in totale, un programma ricco di eventi con ben 40 incontri e 55 relatori.
È possibile partecipare al Cortile di Francesco 2017 – spiega una nota della Sala Stampa del Sacro Convento – prenotandosi on-line tramite il sito www.cortiledifrancesco.it dove si potranno reperire le informazioni e il programma completo. L’evento realizzato dal Pontificio Consiglio della Cultura, dal Sacro Convento di Assisi, dalla Conferenza Episcopale Umbra e dall’Associazione Oicos Riflessioni e in collaborazione con la Regione Umbria si inserisce all’interno del progetto «Il Cortile dei Gentili».
Al Cortile di Francesco 2017 arriva anche il plauso dell’esponente di Forza Italia Leonardo Paoletti, che “da ex amministratore, ma ancora di più da semplice cittadino” si dice “fiero ed orgoglioso di un evento culturale di questa portata”. “Senza dubbio – aggiunge Paoletti – il Cortile di Francesco 2017 attrarrà l’attenzione del mondo su Assisi, riconoscendola sempre di più città del dialogo, rafforzando la già nitida immagine che la nostra città offre al mondo intero, attraverso la figura di San Francesco, espressione di valori universali”.
“Forse – aggiunge l’ex assessore ed ex consigliere in riferimento ad alcune manifestazioni organizzate dall’assessorato alla cultura – sarebbe auspicabile una maggiore apertura dell’amministrazione, che dovrebbe sempre con maggiore umiltà avvicinarsi all’indiscutibile realtà, anche culturale, del Sacro Convento (sempre nel pieno rispetto dei propri ruoli) al fine di intraprendere una collaborazione per la crescita di Assisi”. Per l’esponente di Forza Italia, “piombare in una città ed inventare un evento, uno slogan, una strategia di lancio, senza partire dalle peculiarità del luogo stesso significa fallire in partenza, senza pescare nelle tradizioni e nella specificità, quell’invenzione sarebbe replicabile in ogni altro luogo, facendo così cadere l’interesse per quella cosa. Probabilmente – conclude la nota – ad Assisi non è necessario inventare nulla, è sufficiente che con coesione e coraggio si guardi con più attenzione a ciò che già abbiamo”.
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