Primo Piano sull’Autore, arriva la replica di Franco Mariotti ad Eugenio Guarducci: se per l’esponente della giunta Proietti era stato chiesto un cambio di passo rifiutato dal direttore artistico, per Mariotti “abbiamo capito dalle risposte di Guarducci che non aveva nessuna intenzione di portare avanti la rassegna, definendola inutile e poco importante anche dal punto di vista economico per il territorio di Assisi, scordandosi che portiamo a novembre, in un periodo turisticamente morto, gente che riempie alberghi e ristoranti. Inoltre dal punto di vista culturale basterebbe leggere il libro catalogo che accompagna da sempre la rassegna, ormai consultato e richiesto anche da altri operatori culturali, dalle università e dalle librerie. Quanto all’accusa di essermi servito di Primo Piano sull’Autore per aumentare la mia notorietà – scrive Mariotti – consiglio l’assessore di procurarsi il mio curriculum prima di lanciare un’accusa talmente misera a cui mi vergogno quasi di rispondere. Auguro all’Assessore Guarducci buon lavoro con la nuova Giunta, e spero per Assisi, che riesca a creare per la sua cittadina degli incontri sulla settima arte più interessanti dei nostri”.
Ma Mariotti, su Primo Piano sull’Autore, ne ha anche per Fabrizio Leggio: se il consigliere pentastellato aveva parlato su Facebook di “un evento autoreferenziale ad uso e consumo del signor Mariotti”, aggiungendo che “Assisi non è Roccacannuccia e non ha bisogno della presenza di una artista di fama per assurgere alle attenzioni della cronaca”, Mariotti definisce Leggio “male informato: alla luce delle sue osservazioni – è scritto tra l’altro nella nota – potremmo chiamare Roccacannuccia anche Venezia, Cannes o Berlino, dove artisti come Alberto Sordi e Gillo Pontecorvo erano di casa e venivano più volte chiamati a partecipare. Lo sa? Le ‘Roccacannucce’ si sentivano onorate. P.S. – conclude Mariotti – le suggerisco di chiedere scusa agli abitanti di Roccacannuccia da lei citata completamente a sproposito”.
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