Lavorare si può – Itinerario per la riscoperta delle nuove opportunità è il titolo di un evento in quattro tappe pensato dalla Diocesi di Assisi, Nocera Umbra e Gualdo Tadino, di concerto con quattro comuni (Città di Assisi, Comuni di Bastia Umbra, Gualdo Tadino e Cannara) e in collaborazione con il progetto Policoro
Lavorare si può, progettato con l’obiettivo di ridare speranza e fiducia ai giovani in cerca di lavoro – parte con un incontro l’11 aprile ad Assisi (Se ci credi è possibile – L’esperienza di Vazapp: sarà la giornata della testimonianza , di chi ha saputo valorizzare le risorse del proprio territorio), seguito il 22 aprile alle 10 da Il lavoro che vogliamo: libero, creativo, partecipativo e solidale. Seguirà, mercoledì 10 maggio a Cannara, l’incontro Saper fare o saper essere?. Ad ottobre, all’Umbriafiere di Bastia Umbra, Career service, il mercato del lavoro incontra i giovani (Sala Europa, il 12 ottobre dalle 9), si chiude il 17 novembre con “Comunichiamoci! Dal personal branding all’utilizzo dei social media”, in scena alle ore 21 a Gualdo Tadino.
Il progetto Policoro è nato nel 1995 ed è promosso dall’Ufficio nazionale per i problemi sociali e il lavoro della Cei. Ha l’obiettivo di affrontare il nodo della disoccupazione giovanile, in primo luogo al Sud, partendo dalla valorizzazione delle risorse dei giovani stessi, della loro dignità. Secondo i dati di un articolo di Avvenire risalente al 2015, vede coinvolti formatori, vescovi, rappresentanti delle circa 128 diocesi in 14 regioni, su un totale di 225. Oltre a Puglia, Calabria, Sicilia, Sardegna, al progetto partecipano anche Trentino, Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna (e dal 2012 fanno parte della rete anche Abruzzo, Molise, Umbria, Toscana, Marche, Lazio). Circa 30 milioni di euro all’anno di fatturato vengono prodotti dalle aziende attive, supportate in molti contesti da forti realtà di microcredito, e in numerosi casi sorte su terreni confiscati alla mafia.
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