Nonna Peppina che compirà 95 anni il prossimo 26 novembre, da 3 settimane vive in un piccolo vecchio container del 1997 posto vicino alla sua casa in muratura, danneggiata dal sisma del 26 ottobre 2016, e a quella in legno fatta costruire dai familiari, da dove è stata sfrattata perché “non in regola con i vincoli paesaggistici”.
Nonna Peppina è l’anziana di San Martino di Fiastra balzata agli onori delle cronache per voler restare nella sua casa nonostante il terremoto. Il Comune, con il supporto del governo, avrebbe lasciato l’anziana nella casa in legno fino alla fine dei suoi giorni purché, dopo la dipartita della capofamiglia, fosse stato chiaro che il bene abusivo sarebbe stato smontato. Agli eredi – a cui lo Stato risistemerà comunque la prima abitazione danneggiata – sarebbe andato un bene di pari valore, ma la famiglia della donna non ha accettato.
Nonna Peppina è stata visitata dagli ex assessori di Assisi e Spello Claudia Maria Travicelli e Vittorio Ciancaleoni che sottolineano come “la vera emergenza è l’imminente arrivo del duro inverno, non dobbiamo assolutamente permettere che nonna Peppina resti a vivere nel vecchio container, dove addirittura il bagno è situato all’esterno, comprendiamo che bisogna applicare le leggi, ma in questi casi bisogna utilizzare anche il cuore e il buon senso. Ci auguriamo che per quando andremo a farle visita, nel giorno del suo compleanno, nonna Peppina abbia ricevuto un regalo veramente speciale: una rapida soluzione all’attuale disagio”.
I due ex assessori rivolgono “un appello al Commissario Straordinario alla Ricostruzione delle aree colpite dal terremoto del Centro Italia 2016 Paola De Micheli e alle Istituzioni tutte, chiediamo di applicare il buon senso, affinché si ponga fine alla grave situazione di disagio che sta vivendo nonna Peppina, concedendole almeno una sospensiva che le dia la possibilità di poter vivere tranquillamente e serenamente nella casa in legno, in maniera dignitosa, e non invece doverla vedere piangere con il timore e la paura che venga abbattuta”.
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