L’ex sindaco Antonio Lunghi dice sì, con alcuni caveat, alla tassa di soggiorno: “Nel passato quinquennio amministrativo abbiamo discusso ampliamento per introdurre l’imposta. Il Sindaco Claudio Ricci è stato sempre di parere contrario ma molti dei Consiglieri Comunali sia di maggioranza che di opposizione erano favorevoli. Il sottoscritto, quando ha avuto la responsabilità di gestire la delega al Bilancio ha redatto una serie di studi sia per introdurre l’imposta di soggiorno che per l’addizionale irpef. Dopo l’elezione di Claudio Ricci a Consigliere regionale volevamo procedere con l’applicazione, tanto è vero che la Dirigente aveva predisposto gli atti per il Consiglio”.
“Questo – aggiunge Antonio Lunghi – non è stato possibile per il sopraggiungere dello stop da parte del Governo Centrale. Ma quando ci siamo presentati alle Elezioni abbiamo con forza sostenuto le ragioni dell’imposta e messo in evidenza tutta una serie di problematiche che la sua applicazione comportava. Lo abbiamo fatto aprendo un dialogo serrato con gli operatori che giustamente reclamavano di poter essere coinvolti nella gestione delle risorse ricavate. Oggi la situazione è cambiata (…) ma le difficoltà di oggi non possono farci cambiare idea”.
In un lungo e articolato intervento, Antonio Lunghi ricorda tra l’altro che “Chi conosce le realtà colpite dai disastri causati dal sisma si rende conto che questa città è risorta in un decennio; inoltre è stato realizzato un sistema infrastrutturale di parcheggi e di spazi pubblici che non ha eguali nella nostra Regione. Ma non possiamo fermarci. Nel settore dell’accoglienza dobbiamo fare investimenti considerevoli per presentarci meglio e per vendere meglio il nostro prodotto al fine di riuscire a rimanere in un mercato altamente competitivo. L’unica cosa che resiste è la forza del nostro Brand legato a Francesco ed il modo in cui la città ed il territorio sono riusciti a conservarsi in un’Italia semi-distrutta dal urbanesimo contemporaneo”.
Il consigliere concorda sul fatto che per mettere in campo qualsiasi progetto, “ci vogliono dei denari ed i denari li dovrebbero anticipare chi concretamente opera nelle attività perché questi sono i primi beneficiari di una politica di sviluppo che si riversa successivamente sull’intero sistema economico ma in forma indiretta. L’introduzione della imposta di soggiorno – secondo Antonio Lunghi – andrebbe legata con un patto chiaro da stipulare tra amministrazione comunale ed operatori nel definire il modo come investire questi denari che non deve essere motivato da interessi di parte ma orientato allo sviluppo. La giunta Proietti – dice l’ex sindaco ff – aveva fatto una giusta scelta reperendo nel Bilancio una cifra importante per il Settore Turismo-Cultura ma i risultati sono stati deludenti. Il fatto che il simbolo della Serafica Civitas non sia presente nelle locandine del Cortile di Francesco, in un momento in cui non occorre dividerci ma occorre costruire insieme, rappresenta in maniera visiva la delusione di tanti. Non si possono buttare via i denari investendo solo su alcuni eventi. Assisi non ha bisogno di eventi: ha bisogno di costruire un sistema turistico locale all’altezza di questa città. Per esempio ha bisogno di avere una piscina comunale copertura che serve ai residenti ma anche a quelli che frequentano la città. Ha bisogno di un Pala Eventi vero. Come ha bisogno di investire in promozione in maniera seria insieme agli operatori che sono cresciuti in questi anni ed oggi rappresentano una ricchezza per il nostro territorio. Quindi attenzione, non cambiamo idea per motivi di convenienza, ma – conclude Antonio Lunghi – i denari devono essere spesi bene e soprattutto non sprecati”.
© Riproduzione riservata