Eugenio Guarducci sembra confermare indirettamente le sue dimissioni da assessore a cultura e turismo di Assisi. Lo fa replicando ad un editoriale del direttore del Corriere dell’Umbria, Anna Mossuto.
Nel fondo della domenica Mattina, Mossuto ricorda come, dopo giorni di polemiche sui concerti al Mortaro, Eugenio Guarducci si sarebbe dimesso. “Forse perché stanco delle critiche, forse perché si è sentito non sufficientemente difeso, forse perché incombe il Todi Festival peraltro con cambio di colore dell’anministrazione, di fatto c’è che anziché far conoscere la sua decisione e le motivazioni, la prode sindaco Stefania Proietti si è peritata a esprimergli fiducia. Questo è accaduto martedì”.
“Da allora – aggiunge Mossuto – telefoni spenti e bocche cucite, senza confermare e smentire nulla, facendo assumere alla questione un so che di paradossale. Eppure Stefania Proietti ed Eugenio Guarducci, avvezzi a comunicare h 24 sui social, si sono letteralmente eclissati. Alla faccia della trasparenza, uno dei punti cardine del programma sbandierato dalla sindaco durantela campagna elettorale. E alla faccia del rispetto istituzionale sia nei confronti dei cittadini che hanno il diritto di sapere sia nei confronti della maggioranza che sostiene la baracca e sia nei confronti della minoranza a cui va riconosciuto sempre e comunque il ruolo di opposizione”.
La replica di Eugenio Guarducci arriva con un laconico tweet: “Non sono stato eletto ma nominato. Solo il Sindaco doveva conoscere le mie ragioni. Assisi è in ottime mani e non c’è nulla di surreale”, scrive il patron di Eurochocolate postando l’intero editoriale con annessa risposta.
Non sono stato eletto ma nominato. Solo il Sindaco doveva conoscere le mie ragioni. Assisi è in ottime mani e non c’è nulla di surreale. pic.twitter.com/bgm8MXlbRk
— Eugenio Guarducci (@Vadodifritto) 30 luglio 2017
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