Continua a far discutere l’iniziativa Fertility Room, e dopo le prime pagine dei quotidiani web nazionali, gli articoli su Libero e Repubblica (tra gli altri) e i servizi nei tg, arriva la bocciatura della Regione Umbra. “La contrazione registrata su base regionale relativa ai flussi turistici emersa a seguito del sisma che ha colpito la Valnerina, è un elemento di criticità che necessita di risposte ponderate e concrete”, premette l’Ente di Palazzo Donini nel suo sito web. “Si ritiene – aggiunge la nota – che iniziative come quella promossa ieri da alcuni operatori di Assisi con la formula Fertility Room non risultano coerenti né tanto meno opportune, perché non armonizzate con una strategia che promuova e valorizzi il nostro straordinario patrimonio paesaggistico, culturale e spirituale”.
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Nella sua nota, la Regione Umbria ricorda di “essere impegnata a definire una strategia di comunicazione e promo-commercializzazione coerente ed efficace ma, soprattutto, concordata con tutti gli operatori del settore siano essi quelli della zona del cratere, pensando in prospettiva alla definizione di nuovi prodotti turistici, sia con quelli del resto del territorio, per ristabilire una corretta informazione e attuare una promozione integrata adeguata alla necessità di rilancio del comparto. Al tal fine – aggiunge ancora la nota – il sostegno destinato recentemente agli operatori per agevolare la loro presenza sia al World Travel Market di Londra sia alla Borsa del Turismo enogastronomico di Torino, così come la imminente programmazione a fini di promozione turistica prevista sul circuito Mediaset, sono i primissimi passi verso una strategia condivisa di riposizionamento nel mercato turistico nazionale ed internazionale”.
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Critiche anche da Rifondazione Comunista Assisi, che”ritiene grottesca la proposta di istituire la Fertility Room come incentivo al turismo ad Assisi, si tratta di un’idea sbagliata sessista e profondamente retrograda che unisce il bigottismo della visione dell’atto sessuale legato alla sola riproduzione ad una cinica logica di mercato; insomma nulla che non rappresenti plasticamente il profondo legame tra neoliberismo e neofondamentalismo. La promozione del territorio andrebbe legata a piani e investimenti seri e non a boutade propagandistiche dal profilo inquietante, in questo paese ci ha già pensato qualcuno ad intervenire pubblicamente sul tema della fertilità e della nascite e pare non aver riscosso un particolare successo”
In una lunga nota, il vescovo di Assisi Domenico Sorrentino scrive invece tra l’altro che “Va da sé che a tutti devono stare a cuore la tenuta e il buon funzionamento del sistema alberghiero di Assisi. Non entro – aggiunge il presule – nei dettagli dell’attuale dibattito del quale mi sfuggono i particolari e la portata. Mi limito a dire che, a confronto di questo orizzonte valoriale e programmatico di una politica per la vita, l’idea di “premiare” con un risparmio alberghiero chi venisse a tentare di concepire un figlio ad Assisi al fine di attirare presenze turistiche mi pare quanto meno riduttiva, al limite del banalizzante. Con il rispetto per le buone intenzioni di tutti, Fertility Room non mi pare francamente un’iniziativa all’altezza dell’immagine morale e mondiale della Città. Il sostegno, offerto in modo generoso e concreto, dal pubblico e dal privato, al desiderio di dar vita, alla vita nascente e alle famiglie, va posto a ben altro livello. Mi auguro pertanto che un tema tanto importante e delicato venga affrontato – al di là degli schieramenti – come tema nevralgico e obiettivo qualificante della politica assisana”.
Un secco “no comment” sull’iniziativa Fertility Room arriva infine dal Sacro Convento, dove c’è molta amarezza nell’intera Comunità Francescana.
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