Alle 2 di questa notte, puntuale, scatta il cambio di orario: come ogni anno nell’ultima domenica di marzo, torna l’ora legale e le lancette dell’orologio andranno spostate un’ora in avanti. Di conseguenza si dormirà un’ora di meno, ma ci sarà un’ora di luce in più la sera. Si tornerà all’ora solare domenica 29 ottobre.
La storia del cambio dell’ora è molto lunga e risale al ‘700. L’idea iniziale venne a Benjamin Franklin (1706-1790) per motivi di risparmio energetico, ma nessuno gli prestò particolare attenzione in un’epoca in cui l’industrializzazione era ancora agli albori. Andò meglio al britannico William Willet: siamo agli inizi del Novecento e l’industrializzazione del paese fece sì che nel 1916 la Camera dei Comuni diede il via libera all’ ora legale che si chiamava British Summer Time. In Italia l’ora legale fu introdotta nel 1916 e rimase in uso fino al 1920. Da allora fu abolita e ripristinata diverse volte tra il 1940 e il 1948 a causa della Seconda guerra mondiale. Dal 1966 al 1980 si stabilì che l’ora legale dovesse rimanere in vigore dalla fine di maggio alla fine di settembre; dal 1981 al 1995 si decise invece di estenderla dall’ultima domenica di marzo all’ultima di settembre. Il regime definitivo è entrato in vigore nel 1996, quando a livello europeo si dispose di prolungarne ulteriormente la durata dall’ultima domenica di marzo all’ultima di ottobre.
Grazie alle lancette che saranno spostate in avanti di un’ora nella notte tra sabato 25 marzo e domenica 26 marzo (l’ora legale durerà come sempre per i prossimi sette mesi), si stima un minor consumo di energia elettrica pari a circa 555 milioni di kilowattora, con un risparmio di circa 104 milioni di euro.
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