Carlo Acutis beato. È stato il cardinale Agostino Vallini, Legato Pontificio per le Basiliche di San Francesco e di Santa Maria degli Angeli, a presiedere, nella Basilica di San Francesco, il rito della beatificazione.
La storia di Carlo Acutis beato, nato nel 1991 a Londra, è stata quella di un adolescente simile a molti altri. Impegnato nella scuola e con gli amici, appassionatissimo di computer, andava anche a messa tutti i giorni, recita il rosario, diventa catechista ma al tempo stesso studia, aiuta i compagni in difficoltà e fa volontariato con i clochard e nelle mense dei poveri, con le famiglie delle colf che frequentano casa sua. Due mesi prima di morire (il 12 ottobre 2006, per una leucemia fulminante all’ospedale San Gerardo di Monza in tre giorni), il giovane aveva registrato un video, ritrovato dai genitori molto tempo dopo: “Sorridendo diceva di essere pronto alla morte e chiedeva di essere sepolto ad Assisi”. Un desiderio accolto dalla famiglia, che a Carlo ha fatto anche dedicare una sala nella Chiesa di Santa Maria Maggiore ad Assisi.
Dichiarato venerabile nel luglio 2018 da Papa Francesco, Acutis è stato successivamente dichiarato beato dopo che la Congregazione delle cause dei Santi ha riconosciuto un miracolo compiuto da Carlo nell’ottobre del 2013 in Brasile. Matheus, 6 anni, nato con il pancreas biforcuto, guarì dopo che sul suo corpo venne appoggiato un pezzo di maglia del giovane. “La Tac dimostrò che il suo pancreas era divenuto identico a quello degli individui sani, senza che i chirurghi lo avessero operato. Una guarigione istantanea, completa, duratura e inspiegabile alla luce delle attuali conoscenze mediche”, spiegava nelle scorse settimane la mamma di Acutis, Antonia Salzano.
Nella sua omelia durante la celebrazione solenne a San Francesco, il cardinale Vallini ha ricordato come Carlo Acutis beato “era un ragazzo normale, semplice, spontaneo, simpatico (basta guardare la sua fotografia), amava la natura e gli animali, giocava a calcio, aveva tanti amici suoi coetanei, era attratto dai mezzi moderni della comunicazione sociale, appassionato di informatica. Gesù per lui era un amico e un salvatore, era molto devoto alla Madonna. Preghiera e missione sono i due tratti distintivi della fede eroica del Beato Carlo Acutis, che rappresenta un modello di fortezza, alieno da ogni forma di compromesso, consapevole che per rimanere nell’amore di Gesù, è necessario vivere concretamente il Vangelo, anche a costo di andare controcorrente. La Chiesa gioisce, perché in questo giovanissimo Beato si adempiono le parole del Signore: ‘Io ho scelto voi e vi ho costituito perché andiate e portiate molto frutto'”.
“Oggi il Cielo si è fatto più vicino. Quell’’autostrada’ eucaristica che Carlo amava percorrere in velocità per arrivare al Cielo oggi egli l’ha percorsa in senso inverso per tornare a noi col volto raggiante di beatitudine”, il ringraziamento del vescovo, monsignor Domenico Sorrentino, secondo cui “Oggi la Chiesa di Assisi-Nocera-Gualdo, esulta, in sintonia con la Chiesa di Milano, e con i pellegrini venuti così numerosi, pur nella contingenza della pandemia. Con l’intercessione di Carlo, imploriamo il Signore, perché riduca i tempi di questa prova, così aspra per tutti, ma soprattutto per più poveri, sempre meno capaci di difendersi. Voglia Gesù, con l’esempio di Carlo, aiutarci a prendere sempre più sul serio la fede. Soprattutto i giovani possano trovare la strada della gioia vera, vivendo la bellezza di questa terra senza smettere di guardare al Cielo”.
Durante la cerimonia di beatificazione, dopo la lettura in latino della lettera apostolica, è stata scoperta l’immagine del Beato Carlo Acutis. Si tratta di un quadro con il ritratto del giovane, ad opera del pittore di origine polacca Dawid Kownacki. Nel dipinto olio su tela di dimensioni pari a 220×300 cm è raffigurata una delle immagini più diffuse di Carlo. Non è il primo quadro che l’artista dipinge per una beatificazione avendo realizzato anche quello per la cerimonia di Madre Speranza.
Foto: Mauro Berti e Andrea Cova, Rivista San Francesco Patrono d’Italia; Foto Santa Maria degli Angeli: Redazione AssisiNews e Marco Benincampi, per gentile concessione
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