Dopo il nuovo Dpcm e la nuova ordinanza della Regione Umbria, arriva l’intervento di Confimi Industria Umbria. A Parlare è il presidente, Nicola Angelini: “La prospettiva di un autunno difficile per il nostro tessuto economico era stata preventivata, ma di fronte allo scenario attuale sta salendo la paura tra le nostre imprese che si possano ritrovare nuovamente nella situazione di chiusura vissuta nella scorsa primavera. Una prospettiva questa che, qualora dovesse ripetersi, significherebbe una catastrofe economica per il nostro territorio con un inevitabile ritorno ad una nuova recessione, con effetti irreversibili anche sull’occupazione”.
“Il messaggio deve essere forte ed inequivocabile: non possiamo permetterci un altro lockdown. E’ vero sì che la salute – sottolinea il presidente di Confimi Industria Umbria – è un diritto primario e va preservata ma è altrettanto vero che anche la nostra economia debba essere difesa: le nostre PMI sono un patrimonio economico e sociale assolutamente irrinunciabile. Gli ultimi mesi, anche se densi di difficoltà, sembravano riportare uno spiraglio di speranza e fiducia, anche grazie agli interventi messi in atto, che hanno richiesto e che richiedono la massima attenzione e senso di responsabilità, azioni che noi, come Confimi Industria Umbria, abbiamo messo come priorità nel confronto con le istituzioni”.
“Anche se quest’emergenza ci ha obbligato a rivedere le nostre abitudini in tutti gli ambiti, sia personali che nei contesti produttivi, la sicurezza di tutti i soggetti che interagiscono nelle organizzazioni aziendali è sempre stata al centro degli sforzi di tutti. Ed è per questo motivo – sostiene Angelini – che conciliare le esigenze di tutela della salute con quelle di salvaguardia dell’assetto economico deve costituire un obiettivo condiviso. Auspicando nel proseguimento della didattica in presenza, ma considerando che una delle principali cause di trasmissione sono gli spostamenti e gli assembramenti, riteniamo che sia indispensabile intensificare i rapporti di collaborazione tra i servizi di trasporto pubblico e quelli privati e scaglionare le entrate e le uscite dei ragazzi dalle scuole. E’ necessaria – conclude il presidente di Confimi Industria Umbria – quindi una profonda riflessione da parte del Governo e delle istituzioni regionali, mantenendo alta la guardia, ma senza uccidere l’economia”.
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