La Città di Assisi ha l’onore e il privilegio di accogliere, se pur in forma digitale, l’evento internazionale The economy of Francesco che da oggi e fino al 21 novembre vedrà collegati da tutto il mondo oltre 2000 giovani economisti e imprenditori per siglare un Patto sulla nuova economia, l’economia più attenta alle persone e all’ambiente.
Tre giorni per approfondire temi e proposte, per meditare e riflettere sul processo avviato un anno e mezzo fa, a maggio del 2019, da Papa Francesco che, nel concepire un sistema economico diverso, più innovativo e soprattutto più rispettoso dell’uomo e non basato sul profitto, ha individuato Assisi come sede naturale per ospitare l’evento. Perché la nostra Assisi rappresenta la città-messaggio per eccellenza e il primo, dirompente, messaggio lo lanciò proprio San Francesco che si spogliò di ogni mondanità …. facendosi povero tra i poveri.
Un evento che, purtroppo, la pandemia ha trasformato da reale in virtuale ma il significato e la forza non muteranno perché i giovani con la loro energia e coraggio, invitati a cambiare il “motore” dello sviluppo, sapranno essere all’altezza della “chiamata” e progetteranno il nuovo modello pensando al bene comune, al creato, ai piccoli e ai poveri, all’insegna della fraternità e dell’umanesimo.
Già allora, apparve scomoda ed esageratamente rivoluzionaria la proposta del Papa anche perché metteva il potere nelle mani della “base”, per di più giovane, del mondo, proponendo di rifondare l’intero sistema economico sulle idee limpide, brillanti, innovative e soprattutto libere dei ragazzi. Concretizzandosi, questa idea sgretolerebbe la bilancia della disuguaglianza globale, che mette in uno dei due piatti l’1% della popolazione mondiale con più del doppio della ricchezza posseduta dal restante 99%, 6,9 miliardi di persone, con 2000 nababbi che possiedono più ricchezza di 4,6 miliardi di poveri.
La pandemia Covid-19 si è abbattuta su tutto il mondo, coinvolgendo ogni attività e progetto, ogni Paese e ogni vita: lo stato di emergenza internazionale non solo non ha spento l’entusiasmo per l’evento della nuova economia ma ha permesso di vedere con chiarezza che tutto è connesso. Inquinamento dell’aria e incidenza del Covid sono correlati. La fragilità del sistema economico si è mostrata in tutto il suo fragore, con l’economia mondiale che, in pochissimi mesi, si è contratta come mai in nessuna crisi fino ad ora. Tutti, nessuno escluso, possiamo essere colpiti, dai capi di stato ai senza tetto, dal nord al sud del mondo, anche se non tutti possono essere curati alla stessa maniera. Non possiamo rimanere indifferenti. Abbiamo il dovere di svegliarci dal torpore di un capitalismo in cui il denaro e la tecnologia sono diventati il fine e non più il mezzo per migliorare la vita di tutti e perseguire la felicità autentica.
La fraternità e l’amicizia sociale, da cui scaturisce l’economia della prossimità, sono e saranno la cura per la sconfinata crisi sanitaria ed economica che ha aggredito l’umanità in questo 2020. Una via diversa e innovativa verso lo sviluppo, inteso come sviluppo umano integrale, una “terza economia” (come qualcuno la ha già definita) come “terzo” è il settore dell’economia sociale, civile, della felicità, della giustizia climatica, dell’innovazione sociale, della prossimità e del servizio ai più deboli che diventa motore di sviluppo e lavoro.
È partita anche da questa constatazione la nostra proposta di organizzare, ad Assisi, prima del forum G20 italiano, il G20 della terza economia, l’economia della fraternità. Proposta che ho posto anche all’attenzione del Governo italiano, nell’ambito del progetto Assisi 2020-2026 proposto per dare attuazione a livello locale ai fondi del Recovery Fund. Assisi è, dunque, oggi più che mai la città-messaggio scelta da papa Francesco (che sarà in diretta streaming il 21) per iniziare processi di cambiamento a livello globale. Assisi è la città giusta da dove far partire un cambiamento, in questo caso una nuova equazione, di cui i giovani di Economy of Francesco saranno testimonianza e dimostrazione vivente, e cioè (economia + fraternità) x sviluppo = futuro.
San Francesco, piccolo e umile, spogliandosi di tutto, cambiò la realtà del suo tempo a livello locale, di Chiesa Universale, economico, nel dialogo interreligioso e nei rapporti politici locali e internazionali. Oggi, come 800 anni fa, dopo una crisi gravissima e dilagante, ancora una volta sarà possibile CAMBIARE IL MONDO A PARTIRE DA ASSISI, a partire da una nuova economia in cui ci sentiremo, dal titolo dell’ultima enciclica firmata sulla tomba del Poverello, Fratelli tutti!
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