Commercianti di Assisi nuovamente in protesta a Santa Margherita. “Continua la nostra protesta silenziosa che proseguirà fino a quando non avremo risposte e risarcimenti. C’è bisogno di un segnale forte, siamo un comparto fondamentale per la città è la regione tutta. Il nostro grido è il grido di un’intera categoria. Attendiamo anche noi ristori e vicinanza, siamo stati completamente azzerati. Dobbiamo vivere e così è desolante”.
È il grido dei commercianti di Assisi, realtà imprenditoriali che vivono di turismo, oggi totalmente azzerato. Dopo quella della scorsa settimana nella Piazza Inferiore di San Francesco (qui foto e video), i commercianti si sono ritrovati di nuovo venerdì 20 novembre 2020 alle 17, nella zona di Santa Margherita, di nuovo per chiedere attenzioni e ristori. (Continua dopo il video)
Colpiti duramente dalla crisi conseguente all’emergenza sanitaria, penalizzati, nel caso dei negozi di souvenir e similari, anche dall’ordinanza regionale (protratta fino al 29 novembre) che ha imposto la chiusura per tre domeniche di fila prima che l’Umbria diventasse zona arancione, non sono tra i beneficiari di alcuna forma di ristoro. E non si rassegnano a morire nell’indifferenza generale. #noidimenticati è l’hashtag che accompagna fin dall’inizio la manifestazione dei commercianti, ma non solo, di Assisi, che vogliono rappresentare anche il malessere dei colleghi degli altri territori ad alta vocazione turistica dell’Umbria.
Nel centro storico di Assisi ci sono circa 200 negozi e attività legati al turismo. In tutto il Comune di Assisi ci sono oltre 300 tra bar e ristoranti e pizzerie e attività alimentari varie. In quasi tutti i casi, per le imprese legate al turismo, senza ristoro previsto. Presenti anche ieri il sindaco di Assisi, Stefania Proietti e il presidente di Confcommercio Assisi e Valfabbrica Vincenzo Di Santi.
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