Ancora tagli alle forniture dei vaccini: stavolta è il vaccino Astrazeneca a mancare: ieri l’azienda avrebbe dovuto far arrivare in Italia 560.000 dosi e che invece ha operato un taglio dell’11 per cento consegnandone 60.000 in meno. Novemila dosi in meno sono giunte nei centri vaccinali del Lazio, 5.000 in meno in Emilia Romagna e via via in proporzione in tutte le altre regioni che hanno già avviato da pochi giorni le vaccinazioni di insegnanti, forze dell’ordine, militari. Ad alcune regioni i tagli sono stati annunciati per la consegna prevista il 28 febbraio. E l’Umbria corre ai ripari.
Il Comitato operativo regionale ha deciso, nel corso della sua ultima riunione, di ridurre dal 50 al 30 per cento la percentuale di scorta del vaccino AstraZeneca al fine di avviare al più presto la vaccinazione di tutto il personale scolastico e delle forze dell’ordine. Una scelta dettata altresì dai tempi abbastanza lunghi (75 giorni) per la somministrazione della seconda dose, e dunque tali da poter garantire la ricostituzione delle scorte medesime, senza compromettere quindi il secondo vaccino.
Nell’ambito della stessa seduta è stato inoltre deciso di inviare una lettera al Commissario straordinario per l’emergenza coronavirus, Domenico Arcuri, a firma dei due direttori regionali Claudio Dario (Sanità) e Stefano Nodessi (Infrastrutture e protezione civile), per ribadire – e supportare – la richiesta di una rapida fornitura per l’Umbria di 50 mila vaccini, già formalizzata dalla stessa presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei, anche al Ministro per la salute, Roberto Speranza, in occasione della sua recente visita in Umbria. Richiesta motivata dall’andamento epidemiologico che ha visto un considerevole aumento della circolazione del virus, soprattutto in provincia di Perugia. Le “zone rosse”, infatti – a parere del Cor – non possono essere rifornite di vaccini con il criterio di proporzionalità con la popolazione, ma devono avere maggiori forniture in grado di spegnere “l’incendio in atto” ed evitare che il virus si propaghi verso altri territori.
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