Giocavano a softair, ma non rispettavano le distanze previste dalle prescrizioni atte al contenimento del rischio epidemiologico in materia di assembramento, tra l’altro non facendo uso dei dispositivi di protezione delle vie respiratorie. E così lunedì pomeriggio gli agenti della polizia di Stato del commissariato di Assisi, agli ordini del vicequestore aggiunto Francesca Domenica Di Luca, a seguito di segnalazione pervenuta alla sala operativa, hanno sanzionato sei persone per la violazione delle prescrizioni in materia di divieto di assembramento.
Gli uomini della polizia di Stato – come da comunicato stampa della Questura di Perugia – sono intervenuti nei pressi di un casolare abbandonato in località Petrignano d’Assisi. In questa zona, un gruppo di sei ragazzi – tutti maggiorenni e provvisti di riproduzioni di armi da guerra, erano impegnati a svolgere attività di guerra simulata, appunto il softair. Si tratta di un’attività sportiva ludico ricreativa basata sulla simulazione di azioni militari senza essere violento: ogni atto di violenza fisica è bandita.
Il gioco, che non è attività sportiva in senso stretto, si pratica – scrive Wikipedia – con fedeli riproduzioni di armi realmente esistenti o meno, dette air soft gun, che sparano pallini in plastica biodegradabile da 6mm (disponibili in diverse grammature) innocui per un essere umano. Come detto, nessuno di loro indossava le mascherine, motivo per cui sono stati tutti amministrativamente sanzionati.
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