Caravaggio di Vittorio Sgarbi, il critico d’arte ha fatto tappa ad Assisi con il suo spettacolo di un paio d’ore che porta in scena la vita e la pittura rivoluzionaria di Michelangelo Merisi, arricchita dalla musica di Valentino Corvino, e dalle immagini delle opere più rappresentative del pittore lombardo curate dal visual artist Tommaso Arosio. Il Teatro Lyrick ha fatto registrare il tutto esaurito, con i biglietti sold out da giorni.
La scenografia del Caravaggio di Vittorio Sgarbi è essenziale: una sedia mai usata se non come appoggia fogli, un reggi strumenti e un fondale per tre opere per volta di Michelangelo Merisi: “È lo spazio a fare la differenza. Più solenne, evocativo, con il buio in sala che aumenta la qualità della concentrazione. Per me non cambia molto, dico quello che direi in una conferenza, forse divagando meno”, spiegava qualche mese fa il critico d’arte a Repubblica, che lo interpellava se il suo show fosse una lezione di storia camuffata da spettacolo.
Nel Caravaggio di Vittorio Sgarbi, il critico sostiene tra l’altro che “fino a Caravaggio la vita di artisti anche immensi come Leonardo o Michelangelo è inferiore all’opera. Con lui la vita diventa arte” e collega il pittore a Pasolini: “I volti di Caravaggio sono i ragazzi di vita. Il fanciullo con il canestro di frutta è Ninetto Davoli, quello di Amor omnia vincit è identico a Pelosi. Pasolini è la figura attraverso cui il ’900 diventa il secolo che può capire davvero Caravaggio”.
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