Si è tenuto oggi, nella Sala stampa del Sacro Convento di Assisi, il primo incontro della settima edizione del Cortile di Francesco 2021 dal titolo “La chiesa per una nuova economia”, con Mons. Nunzio Galantino e Fabio Tamburini, l’evento è stato moderato da Gianni Del Vecchio. Si è discusso di lavoro e futuro delle giovani generazioni. La tre giorni di eventi continua fino a domenica e potrà essere seguita in streaming sul sito cortiledifrancesco.it.
Cortile di Francesco 2021, l’intervento di MONS. NUNZIO GALANTINO, Presidente dell’Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica
L’alternativa a un’economia del profitto c’è, ma fa fatica a farsi strada. Non esiste un’economia che non debba fare profitto, ma esiste un’economia che debba trovare maggiore attenzione tra ragazzi e adulti. Un’economia che guardi oltre e con speranza: il modo di fare economia è il modo in cui si alimenta la speranza. Se la speranza cammina su binari neoliberisti, per cui c’è spazio solo per chi produce e fa valore, non si può nutrire speranza. Si deve guardare oltre. A un’economia che badi esclusivamente al profitto dà fastidio che si parli di etica, di solidarietà mondiale, di distribuzione dei beni, di difendere posti, di dignità di deboli, di un Dio che esiste e che chiede un impegno per la giustizia. Intanto cominciamo a non provare fastidio quando nella economia si fanno entrare queste parole e le realtà che rappresentano.
In Italia c’è iniquità, le aziende vanno dove con quattro soldi si fa tutto. La Whirlpool decide di chiudere e da qui inizia una “liturgia”. Le nostre liturgie cambiano ogni tanto, tragicamente sono sempre le stesse: il sindacato si dice sdegnato; i poveri cristi dei lavoratori pensano di risolvere il problema protestando; il vescovo di turno va a celebrare; e di fatto quelli se sono andati senza colpo ferire, hanno intascato gli incentivi, e quella gente, i quattrocento, rimarranno senza lavoro. In più, il ministro dice che stanno trattando, mentre la gente non prende niente. Iniquità è radice dei mali sociali. La delocalizzazione non si risolve mettendo catene alle imprese.
Bisogna ridurre distanza tra crescita economica e modello socioculturale… Ma chi sono i nostri modelli? Ma li vedete alcuni politici? Ma si può? Ragazzi dateci una mossa. Ribellatevi e studiate un modello socio economico diverso, fatevene promotori. In merito al rincaro delle bollette noto che tra i politici è una corsa non a spiegare la strada intrapresa, ma solo a chi prima dice: non dobbiamo pagare in più. Questo è un modo diseducativo di fare politica. Questo non farà mai crescere un popolo e una coscienza civile. È importante quello che ha fatto Greta e altri giovani, ma quel modello costa. Anche le scelte culturali costano fatica e questa fatica dobbiamo farla tutti insieme. Nessuno che abbia spiegato che la strada è stretta. Finché l’Italia non avrà classe dirigente formata e informata ci sarà decadenza.
Cortile di Francesco 2021, FABIO TAMBURINI, Direttore Sole 24 Ore
Siamo bombardati da notizie, siamo tutti protagonisti, direi falsi, di una quotidianità che ha una caratteristica negativa: la superficialità. È una vita che perde di vista scelte e comportamenti che facciamo tutti i giorni, andando in automatico e perdendo di vista il loro significato. Questo genera aridità di scelte e comportamenti. Questo non riguarda la Chiesa, che spesso fa eccezione, ma riguarda la società e il mondo. Credo sia legato anche al fatto che il secolo in cui stiamo vivendo segni il tramonto delle ideologie che, nelle loro diverse interpretazioni, si sforzavano di rispondere alla domanda su quale sia il senso vero della vita. La scommessa da vincere è recuperare comportamenti oltre la superficialità. Poi c’è anche, nel mondo, una grande concentrazione di ricchezza su alcuni, e una povertà più diffusa; credo sia estremamente negativo, e bisogna chiedersi se la strada imboccata sia quella giusta. Il profitto non può essere l’unica molla di sviluppo.
In merito alla questione ambientale vorrei sottolineare come il green sia la strada giusta, ma c’è ancora tanto da fare. Oggi c’è un problema di qualità della classe dirigente, non solo in Italia, che riguarda tutto il mondo. C’è una decadenza in tutte le professioni: nel giornalismo, tra gli avvocati, tra i politici. Non è un problema solo italiano. Per questo concludo dicendo ai giovani: studiate, studiate, studiate!!! Rompete la crosta della superficialità che questa società costruisce. Non si arriva da nessuna parte senza rompere questa crosta, se continuiamo così l’Occidente continuerà sulla strada della decadenza.
© Riproduzione riservata