“Dobbiamo resistere aggrappandoci alla speranza. Penso alla testimonianza della ragazza afghana, che ha detto: ‘il mio corpo è qui, la mia anima è là. Penso alla mamma rumena, ai suoi dolori e alla sua grande speranza speranza. Chiediamo al Signore che ci aiuti a trovare serenità e gioia, di trasformare la nostra povertà in ricchezza da condividere. Grazie ai poveri che aprono il cuore per darci la loro ricchezza, grazie per questo coraggio. Grazie Etienne per essere stato docile all’ispirazione dello Spirito Santo, grazie per questa testardaggine di portare il Papa ad Assisi. Grazie per la vostra accoglienza”. Si chiude così il messaggio di Papa Francesco ad Assisi, un incontro con 500 poveri in cui il Pontefice ha ricordato l’importanza di “accogliere gli altri con il cuore aperto: siamo venuti per incontrarci con il cuore aperto e la mano tesa. Ognuno di noi ha bisogno dell’altro, la debolezza può diventare forza che migliora il mondo”. Il Papa ad Assisi ha lasciato in dono uno zaino contenente capi di abbigliamento, scarpe e mascherine lavabili. Tutto realizzato con materiale sostenibile sotto il profilo della tutela dell’ ambiente. Nei saluti prima di arrivare in basilica, e al termine delle diverse testimonianze, Francesco ha anche donato rosari e medaglie del pontificato.
E mentre i poveri sono a pranzo al Pala eventi vicino al Lyrick, con il vescovo di Assisi monsignor Domenico Sorrentino e il presidente della Ceu monsignor Renato Boccardo, il Pontefice si è recato a pranzo nel monastero delle clarisse di Vallegloria, a Spello. Non ha quindi subito fatto ritorno in Vaticano come era previsto inizialmente. Il monastero di Vallegloria è praticamente una tappa fissa per Papa Francesco in occasione delle sue visite in Umbria, così come lo sono le clarisse di Assisi che Francesco ha visitato a inizio visita. Il menu del pranzo dei poveri ad Assisi, curato dal Cuoco Innamorato con la collaborazione dell’Alberghiero di Assisi, ha proposto antipasti con pecorino fresco e pere, focaccina con la cipolla e salvia, insalata di farro con verdurine, bruschetta “aio e oio”, crostone con paté di fegatini, come primo piatto gli strozzapreti con un ragù di manzo “a chilometri zero”, per secondo pollo a spezzatino alla cacciatora, contorno con spinaci ripassati in padella “all’ ajo, oio e peperoncino” e per dolce la pesca con crema chantilly e coulis di mosto cotto e frutti rossi.
Nel corso del suo messaggio Francesco ha ricordato come a volte “la presenza dei poveri viene sopportata, anche con fastidioo. Dire che i responsabili della povertà sono i poveri è un’ingiustizia in più che evita di farsi un esame di coscienza. È l’ipocrisia di chi vuole arricchirsi alle spalle dei più deboli. Ma ai poveri – il messaggio del Papa – va restituita la parola, si devono aprire gli occhi per vedere lo stato di disuguaglianza. Dobbiamo rimboccarci le maniche per creare posti di lavoro, dobbiamo scandalizzarci di fronte a bimbi affamati, di fronte alle vittime innocenti di violenza, di fronte ai bimbi sballottati dalle acque del naufragio . Bisogna spezzare il cerchio dell’indifferenza per scoprire la bellezza dell’incontro. Ho ascoltato con attenzione le vostre testinonianze e vi dico grazie per quello che avete manifestato con coraggio e sincerità, coraggio perché avete condiviso con noi le vostre storie, sincerità perché vi mostrate così come siete e aprite il vostro cuore nella speranza di essere capiti”.
“Il primo dono che il povero ha da attendersi da noi non è tanto un piatto di minestra, quanto lo stabilirsi di una amicizia e di una fraternità. Senza i poveri diventiamo sempre più mondanamente sapienti e spiritualmente muti, mentre i poveri restano la cattedra dei Santi: sono loro a darci quella sapienza necessaria a comprendere fino in fondo la nostra umanità”. È la sintesi di una serie di riflessioni di padre Francesco Piloni, Ministro provinciale dei frati minori della Provincia Serafica di s. Francesco d’Assisi di Umbra e Sardegna, pubblicata da Vatican News in preparazione alla visita di Papa Francesco ad Assisi alla vigilia della giornata dei poveri che si celebra il 14 novembre. Il Santo Padre è arrivato a Santa Maria degli Angeli il 12 novembre 2021. (Continua dopo il video)
Nella giornata di Papa Francesco ad Assisi anche un fuori programma: come già nel giorno della firma dell’Enciclica, il Pontefice si è fermato anche dalle suore a Santa Chiara, arrivando con circa mezz’ora di ritardo. Il programma di oggi prevedeva l’arrivo del Santo Padre alle ore 9 alla Basilica di Santa Maria degli Angeli dove ad accoglierlo, oltre alle autorità, che gli rivolgeranno un saluto (e il sindaco Proietti ha regalato a Francesco un tau), sono stati i poveri, che formeranno un “abbraccio” ideale. Alcuni di loro hanno raccontato la loro storia, altri hanno consegnato simbolicamente a Papa Francesco il mantello e il bastone del Pellegrino, a indicare che tutti sono venuti pellegrini nei luoghi di San Francesco, per ascoltare la sua parola. (Continua dopo il video)
Ad accogliere il Santo Padre il vescovo di Assisi monsignor Domenico Sorrentino, insieme al presidente della Conferenza episcopale umbra monsignor Renato Boccardo. Sul sagrato anche il prefetto di Perugia Armando Gradone e la sindaca di Assisi Stefania Proietti. Diverse grida di “evviva il Papa” si sono levate dai fedeli davanti alla Basilica. Era presente anche il cardinale francese Philippe Barbarin che accompagna un gruppo di disabili. Barbarin – riporta l’Ansa – è l’ ex arcivescovo di Lione che ha affrontato un processo in Francia, con l’ accusa di copertura di abusi, dal quale è uscito scagionato. Dopo l’ esperienza giudiziaria ha lasciato la diocesi di Lione e si è dedicato ad opere di carità. In Basilica la testimonianza di sei poveri (due francesi, un polacco, uno spagnolo, due italiani) e a seguire la risposta del Santo Padre.
Ad aprire gli interventi è stata una giovane coppia di Parigi che, con la loro bambina di 4 mesi, ha raccontato al Papa la sua esperienza di volontariato nelle ‘ banlieue’; a seguire un ex detenuto di Toledo, in Spagna, salvatosi grazie all’aiuto di un sacerdote. Sebastian dalla Polonia che racconta il suo passato di droga e di come oggi aiuti, grazie ai sacerdoti, chi ha vissuto il suo stesso travaglio. “Sono nata nella provincia poco sicura di Ghazni e cresciuta in una società patriarcale e misogina: sogni e aspirazioni erano bloccate, ora sono qui in Italia, un paese bellissimo, grazie alla Chiesa che ci ha aiutato e ha salvato le nostre vite. Ma, in spirito, sono con le ragazze del dormitorio dell’università di Kabul che in questi giorni non possono vivere una vita autonoma”, la testimonianza di Farzaneh, giovane ragazza afghana. Nella giornata di Papa Francesco ad Assisi, alle 10,30 ci sarà un momento di pausa e di ristoro. Alle ore 11 il rientro nella Basilica per un momento di preghiera con il Pontefice. A seguire la distribuzione del dono del Santo Padre ai poveri e i saluti conclusivi. Come detto, i poveri sono stati ospitati per il pranzo organizzato da tutte le Caritas dell’Umbria, mentre il Papa ha pranzato dalle clarisse di Spello.
“È tempo che come Chiesa e come umanità prendiamo coscienza che i poveri ci sono e non possono essere lo scarto dell’umanità. Dal punto di vista del Vangelo e di Francesco che lo ha incarnato, i poveri devono stare al cuore dei nostri pensieri e anche delle nostre iniziative, dei nostri atteggiamenti e di una politica e di una economia che si deve ristrutturare in funzione degli ultimi”. Sono queste le parole del vescovo della diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino e della diocesi di Foligno, monsignor Domenico Sorrentino, al termine della visita di Papa Francesco ad Assisi. “È una occasione – ha aggiunto il vescovo – per riflettere su tutto questo e per prendere poi decisioni conseguenti. Assisi non è una città come le altre – ha aggiunto il vescovo facendo riferimento a quanto detto in mattinata da Papa Francesco – non per merito nostro, ma perché qualcuno (San Francesco ndr) ad Assisi ha preso sul serio il Vangelo. Sarebbe ora che lo seguissimo”.
L’incontro con i poveri è partito dall’associazione francese “Fratello” che già lo scorso anno aveva chiesto al Santo Padre di poterlo incontrare in Assisi in occasione di “Economy of Francesco”, l’evento internazionale che vede coinvolti giovani imprenditori, economisti e changemakers di tutto il mondo per una nuova economia a misura d’uomo. “L’anno scorso – ha aggiunto monsignor Sorrentino – la pandemia ha fatto saltare tutto mentre quest’anno siamo riusciti ad essere qui. Ora ci auguriamo che l’anno prossimo quando, se tutto andrà bene, dovremmo avere l’evento mondiale di Economy qui in Assisi anche con la presenza del Santo Padre questo forte appello al cambiamento che parte dai poveri possa davvero prendere forma”.
“È stato un onore grandissimo accogliere Papa Francesco e assistere all’abbraccio con 500 poveri e al saluto ai bambini delle scuole di Assisi. Prima di partire Papa Francesco ci ha ringraziato per l’accoglienza ricevuta ha ringraziato la città per lo sforzo fatto nell’organizzare l’evento. Ho detto al Santo Padre- scrive il sindaco di Assisi Stefania Proietti- che Assisi è casa sua e noi tentiamo con ogni energia di conformarci al suo messaggio sia di cura del creato che come oggi della centralità dei poveri e dei più fragili. E’ stato un momento emozionante, quando ci si trova al cospetto del Papa non si trovano tante parole, ci ha fatto piacere il suo salutare prima di entrare in Basilica i più piccoli come segno di speranza perché loro rappresentano il nostro futuro e ancora più commovente è stato il suo discorso ai poveri e sui poveri davanti alla Porziuncola. È la quinta volta che viene Papa Francesco ad Assisi, lo ringraziamo noi di cuore per questa sua vicinanza, perché sceglie di stare tra noi per lanciare dei messaggi che parlano all’umanità. Le sue parole sono spunti di riflessione e di meditazione, sono messaggi che non possono lasciare indifferenti nessuno, tanto meno chi vive nella città dell’accoglienza e della fraternità”.
Le prime cinque foto sono prese da Stefania Proietti sindaco Assisi e redazione Rivista San Francesco. Tutte le altre sono © Vatican Media
© Riproduzione riservata