Banchi vuoti e “assenza di massa” questa mattina al liceo Sesto Properzio di Assisi. A spiegare il motivo una lettera aperta dei rappresentanti d’istituto, secondo cui “Molti studenti hanno paura, non tanto per la sicurezza in classe, ma per i trasporti: e per questo preferiscono la dad. Non è un modo per saltare la scuola un giorno in più, ma è la sincera richiesta di un po’ di ascolto. Inoltre, oltre al nostro Liceo, anche le altre scuole superiori di Assisi concordano sull’importanza di prendere provvedimenti”. Di seguito lettera in cui gli studenti spiegano le motivazioni dei banchi vuoti.
“Siamo i rappresentanti d’istituto del Liceo Sesto Properzio. Vorremmo riportare e far notare i risultati di alcuni sondaggi eseguiti sabato 8 gennaio, riguardanti la situazione pandemica e il rientro in didattica in presenza. I dati riportano che circa 617 persone su 686 hanno paura di tornare a scuola in presenza e che, circa 566 studenti della nostra scuola vorrebbero la Didattica a Distanza. Il primo febbraio 2021, i comuni avevano un’incidenza superiore a 200 casi ogni 100 mila abitanti, e le scuole vennero chiuse. Oggi, i casi positivi solo nella nostra città sono 1183 e le scuole continuano ad essere aperte. Grazie ai vaccini, non sono numerosi come in passato i casi ospedalizzati ma il rischio di contrarre il virus resta ed è molto elevato, soprattutto con l’esistenza della nuova variante. Questo ci spaventa, non tanto per come potremmo stare noi, ma quanto per quello che potrebbero passare le persone care più anziane che abbiamo vicino”.
“Inoltre, per molti di noi, sarebbe devastante mentalmente dover sostenere di continuo quarantene per proteggere noi e gli altri una volta entrati in contatto con un positivo. Non si tratta di un capriccio adolescenziale ma una seria preoccupazione per la nostra stabilità mentale che, come lo è per tutti, è stata messa a dura prova in questi ultimi due anni di pandemia mondiale. Per la maggioranza è di grande preoccupazione, non tanto la sicurezza all’interno delle aule, ma in particolar modo il dover utilizzare i mezzi di trasporto sempre fin troppo affollati e che sono luogo certo di contagio. Alla luce di questo, non vedendo riscontri concreti attraverso provvedimenti che prevedano il ritorno in didattica a distanza finché non si siano ristabiliti almeno in piccola percentuale i contagi come invece è avvenuto in altri comuni, molti studenti della nostra scuola hanno deciso di protestare attraverso un’assenza di massa. Non è un modo per saltare la scuola un giorno in più, ma è la sincera richiesta di un po’ di ascolto. Inoltre, oltre al nostro Liceo, anche le altre scuole superiori di Assisi concordano sull’importanza di prendere provvedimenti. I diretti interessati siamo noi, con professori e presidi ed è veramente poco accettabile vedere che ci sia poco interesse da parte del governo nell’ascoltare il parere di gran parte dei cittadini”.
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