AssisiNews continua a raccogliere le testimonianze degli studenti tornati a scuola. Dopo i rappresentanti d’istituto del liceo Sesto Properzio (che accoglie classico, linguistico, scienze umane ed economico sociale) è la volta degli studenti del Principe di Napoli, lo scientifico di Assisi.
Siamo i rappresentati del Liceo scientifico Principe di Napoli. Sulla scia delle testimonianze riportate dagli altri istituti locali, abbiamo deciso di raccontare anche noi come è stato vissuto il primo giorno di scuola e le opinioni dei nostri ragazzi.
“Mia madre ha paura di mandarmi a scuola” “Non ho paura di prendere il Covid, ma non voglio contagiare le persone più fragili a cui tengo” “Adesso c’è troppo rischio, troppi contagiati in classe” “Siamo stati costretti a rimanere seduti sulle scale per un’ora perché non c’era capienza per fare lezione”. Queste sono alcune delle frasi che hanno giustificato l’assenza della maggiore parte degli studenti al primo giorno di scuola nel nostro istituto. Siamo i rappresentati del Liceo Scientifico Principe di Napoli e, sulla scia dell’operato degli altri istituti locali, abbiamo deciso di riportare anche noi le preoccupazioni principali dei nostri studenti.
Se si vogliono tralasciare tutti gli alunni che questa mattina, sia perché mossi da paura personale, sia perché consigliati dai genitori, hanno deciso di evitare il rientro a scuola, gran parte di coloro che invece erano presenti ha potuto constatare l’impossibilità di non creare assembramenti. Aspettare ammassati alla fermata dell’autobus per poi prendere un mezzo di trasporto sovraffollato, affollamenti durante il cambio dell’ora, dover utilizzare strutture (come la palestra) inadatte a contenere un numero elevato di persone, sono tutte situazioni in parte inevitabili che hanno preoccupato la maggior parte dei ragazzi.
Per questo motivo in molti hanno espresso la loro opinione e i loro timori. Siamo ragazzi che hanno vissuto ben due anni entrando e uscendo da quarantene. Ragazzi che hanno visto la loro salute mentale essere messa da parte e lasciata inconsiderata. Ciononostante, i nostri compagni hanno deciso di non scioperare, per evitare di creare ulteriore confusione e mossi dal pensiero di fare qualcosa di più concreto. Vogliamo solo riportare i dati e le esperienze vissute e provate.
Sicuramente non è un lungo periodo di d.a.d. ciò che vogliamo. Siamo ben consapevoli dell’importanza della scuola in presenza, sia dal punto di vista formativo che sociale. Proprio per questo motivo, preoccupati che la situazione possa ulteriormente peggiorare e quindi costringerci a nuove quarantene, stiamo riportando la volontà di trascorrere un breve arco di tempo in didattica a distanza. Un breve periodo che possa permettere ai contagi di diminuire per poi assicurare un rientro più sicuro e controllato. si tratta quindi di un tentativo di giustificare un’eventuale “pigrizia”, neppure un modo per creare una scuola più facile. Quello che ci sta a cuore è salvaguardare la salute dei nostri cari più anziani e dei nostri amici sperando nell’arrivo di tempi migliori.
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