Dopo le verifiche sul suolo pubblico che hanno portato alla scoperta di svariate irregolarità, Leonardo Paoletti di Forza Italia interviene sul tema. “Indubbiamente la necessità di riorganizzare gli spazi di suolo pubblico concessi dall’Amministrazione Comunale ove principalmente Bar e Ristoranti trovano una importante soddisfazione commerciale, era necessario. Ma certamente tempi e modi risultano discutibili”.
Per Paoletti, in particolare, “In un momento in cui la città, e soprattutto le attività commerciali, soffrono a causa dei recenti eventi sismici e della forte crisi economica, con conseguente notevole calo delle presenze in Assisi, il tutto poteva e doveva essere fatto con maggiore oculatezza. Come prima cosa, chi di competenza dell’Amministrazione Comunale, doveva prendere contatti con l’associazione di categoria, di seguito pre-allertare le attività commerciale, quindi agire con eventuali sanzioni laddove le attività fossero state riscontrate senza le dovute autorizzazioni. Invece è stato dato il via ad una campagna punitiva con relative sanzioni pecuniarie. La logica sarebbe risultata giusta se di fatto ci si fosse trovati di fronte ad un regolamento chiaro rispetto alla materia occupazione suolo e arredo urbano (tavoli, seggiole ed ombrelloni)”.
Per Leonardo Paoletti, invece, “Purtroppo così non è, infatti alcune attività, più specificatamente chi è in possesso di vecchie autorizzazioni che consentivano l’utilizzo degli spazi esterni per tutto l’arco dell’anno, ha potuto mantenere le occupazioni esterne, mentre chi ha rinnovato recentemente l’autorizzazione ha dovuto smantellare completamente il proprio arredo esterno. Paradossale!!! Chi si è preoccupato di mettersi in regola risulta bastonato. Tutto ciò si è verificato in reazione al fatto che nelle recenti autorizzazioni paesaggistiche la Soprintendenza (organo preposto al rilascio dell’autorizzazione ambientale) ha voluto inserire un periodo (dal 31 ottobre al 1 marzo di ogni anno) di sospensione dell’utilizzo dello spazio di suolo pubblico esterno alle attività, imponendo al Comune di Assisi l’adeguamento a tale scelta. Su questo punto – secondo Laonardo Paoletti – l’Amministrazione Comunale avrebbe dovuto imporsi nel rispetto della parità di trattamento, aprendo un tavolo di confronto con la Soprintendenza tutelando i cittadini e le attività commerciali. Cosa che non risulta essere stata fatta aggravando notevolmente le condizioni economiche del s ettore già fortemente colpito dall’evidente calo turistico. La materia risulta molto tecnica e forse di difficile comprensione, ma dalla vicenda emerge chiaramente un’improvvisazione di chi ci amministra che preoccupa fortemente la cittadinanza la quale soprattutto in questo momento di difficoltà chiede di essere sostenuta e non perseguitata attraverso sanzioni pecuniarie che risultano particolarmente pesanti in questo storico momento. Insomma un Amministrazione alla Cimabue… fa una cosa e ne sbaglia due”.
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