L’Umbria è sicura e il claim verrà ribadito a Sanremo 2017, con uno spot che avrà per testimonial Vittorio Sgarbi: l’annuncio è arrivato dall’assessore Fabio Paparelli nel corso di una riunone a Gubbio. Prevista anche una campagna social: Paparelli ha sottolineato come, a differenza del ’97, nel 2016 il ruolo dei web e dei social ha influenzato negativamente il turismo, frutto di una comunicazione sbagliata che si cercherà di invertire. L’assessore ha anche ricordato che il presidente del Coni Giovanni Malagò, in visita a Norcia la settimana scorsa, ha annunciato dei progetti e delle manifestazioni sportive per portare la gente in Umbria.
Nei giorni scorsi si è anche svolto un incontro tra il ministro Franceschini e i vertici di Federturismo e Federalberghi che hanno chiesto – come poi ha fatto la giunta assisana – un impegno sostanziale del governo sul fronte di sgravi fiscali e dell’accompagnamento delle imprese che hanno già subito un crollo di presenze e prenotazioni che sta tra il 40 e il 50 per cento. “Le nostre imprese – spiega il presidente di Federturismo Andrea Sfascia al Corriere dell’Umbria – stanno soffrendo tantissimo, si parla di un calo tra il 40 e il 50 per cento con zone come l’asse Assisi, Spoleto, Terni e Orvieto dove c’è stato il calo più vistoso. In alcune parti dell’Umbria si sente meno per il fatto che molte strutture sono chiuse, di certo però anche quest’ultime stanno risentendo del calo di prenotazioni per la prossima stagione”. Per questo, Federturismo, Confcommercio e altre associazioni hanno chiesto la riduzione di certi tributi come Imu, Tari e Tasi, la ricontrattazione dei mutui per una temporanea sospensione, la proroga della cassa integrazione che ora è stata fissata al 30 aprile.
A preoccupare Sfascia – fermo restando che la stagione “non è del tutto compromessa ma che, sicuramente, in alcune zone sarà più complicata, soprattutto fino ad aprile. Sarà un successo se, dopo aprile, riusciremo a stare sul 10-15 per cento in meno rispetto al 2015” – è soprattutto “il crollo del turismo scolastico che, solitamente, si sviluppa in questi mesi, tra febbraio e marzo, e che è venuto a mancare completamente e dall’altra il fatto che molti tour operator, proprio per il proseguimento delle scosse, non vendono l’Umbria”.
Intanto si muovono anche i social ‘dal basso’: nei due gruppi assisani – Sei di Assisi se e Terre di Assisi 2.0 – vengono lanciati inviti a visitare Assisi e l’Umbria. Dal primo, via Lucio Pallaracci, è nato “Visit Assisi, la città sopra le nuvole (per la sua bellezza, il suo patrimonio culturale, la sua spiritualità e i suoi paesaggi), nel secondo è nato We love Umbria, “un percorso – spiega l’animatore del gruppo Gianni Lippi – che ci porterà ad elaborare iniziative sui social e nel mondo reale per rilanciare l’immagine sfiancata dai media della nostra Regione, il Cuore Verde batte e batterà sempre”.
Dal Centro Pace arriva infine l’appello di Gianfranco Costa: “Mettendo a disposizione il patrimonio dell’Università Internazionale per i saggi, donne e uomini invitati a venire in Umbria per fissare le memorie della loro vita, sollecitando a favorendo il libro della vita di ciascuno” essendo ogni persona unica, irripetibile, degna di essere conosciuta. Una proposta – un uovo di Colombo si disse quando lanciammo l’idea – che ha visto negli anni l’adesione di decine di amici coinvolti. Per ognuno, partendo dall’Umbria, laboratorio di idee innovative innestate sulla straordinarietà di terra per la Pace, il riconoscimento di Saggi – Cavalieri del Millennio per la Pace oltre a convenzioni e modalità di
accoglienza speciali per tutto il tempo della loro permanenza, che potranno ricordare con grande affetto. Venite in Umbria per un soggiorno indimenticabile: sarete messi nella condizione di fissare le vostre memorie, tornerete a casa con il “libro” della vostra vita. Se l’entusiasmo sulla proposta Guarducci sarà seguito (così speriamo) da un corale impegno istituzionale, associativo, operatori turistici all’insegna dell’Umbria per un turismo passaporto di Pace, avremo straordinari risultati.
Noi siamo pronti a dare il nostro contributo di esperienze e continueremo, come facciamo dal 1997, a chiedere di venire in Umbria per aderire all’Università dei Saggi, come le persone cariche di anni e di ricordi hanno dimostrato di apprezzare. Cercheremo di evidenziare l’impegno di ciascuno di essi per continuare a presentare iniziative di solidarietà e di fratellanza perché ognuno può fare gesti, azioni, progetti legati alla gioia di vivere da saggi.
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