(Flavia Pagliochini) Lo spirito di Assisi come speranza di pace nel mondo a partire dal conflitto Russia-Ucraina, la gioia dell’inaugurazione della porta dell’antico episcopio e di Economy of Francesco, e gli auguri di Natale agli abitanti e agli ospiti della Diocesi Assisi-Nocera-Gualdo e della Diocesi di Foligno: il direttore del gruppo editoriale Assisi News Stefano Berti intervista monsignor Domenico Sorrentino. (Continua dopo il video – Link diretto)
La prima domanda è dedicata alla guerra, in Ucraina ma non solo, e al messaggio che Assisi può mandare: “Da Assisi vogliamo inviare un messaggio di pace da costruire ogni giorno, nelle nostre coscienze, persone, case, comunità, dando il nostro contributo alla pace del mondo come cultura, impegno economico e politico. Ognuno di noi a seconda del punto in cui si trova e della sua ‘vocazione’ avrà da fare qualche cosa, ma tutti possiamo pregare. Da Assisi lo facciamo una volta al mese, nel ricordo dello spirito di Assisi. Il mondo è pieno di guerre dimenticate, quella in Ucraina ci sta mettendo alle corde, ma ci sono tanti altri conflitti. Da Assisi non possiamo che essere costruttori di pace“.
A maggio la gioia della riapertura dell’antico episcopio, nell’ambito di un imponente lavoro di restauro e riscoperta: “Assisi ritorna a se stessa – le parole di monsignor Domenico Sorrentino ad Assisi News – per me era da anni un sogno. Vivevo qui, tra queste mura che raccontano una storia specialissima e sono sempre emozionato e privilegiato, ma sentivo che era necessario far rivedere quanto avvenuto. Il luogo in cui ci troviamo è bello ma ha coperto quell’antico che ci parla in maniera emozionale ed emozionante. Noi abbiamo ritrovato le pietre di Francesco, la piazza in cui è venuto Francesco, anche ma non solo nel giorno famoso della spogliazione: una cosa davvero incredibile passare sotto quella porta e sentire la scelta di vita radicale di un giovane di questa città“.
Riflessioni che il vescovo monsignor Domenico Sorrentino ha espresso in un libro intitolato proprio La porta di Francesco: “Ho voluto dare espressione a questa emozione, con una meditazione su una porta che ci fa rivivere la spogliazione, ma anche il rapporto di Francesco con il vescovado e il vescovo, con tanti momenti interessanti per la città. Io ne evoco due in particolare, l’anno precedente alla sua morte quando Francesco convocò Podestà e Vescovo per farli riconciliare e quando poco dopo Francesco aggiunse al cantico una strofa specifica, beati quelli che perdonano per lo tuo amore. E poi l’anno della morta di Francesco, il Santo si preparò qui a morire e credo che anche la strofa di sorella morte sia nata qui. Le grandi basiliche vengono dopo la sua glorificazione, qui si ha la storia del Francesco di carne ed ossa e per me è un privilegio grandissimo poter raccontare queste cose e riconsegnarle a voi assisani“.
Grande la gioia anche di poter ospitare The Economy of Francesco e la firma del Patto tra Papa Francesco e i giovani economisti: “Indimenticabile, credo resterà una pietra miliare, un discorso sul rinnovamento dell’economia. Il mondo ha raggiunto livelli grandissimi di sviluppo tecnologico ma ci sono ancora milioni di persone che mancano di pane e medicine. È un mondo contraddittorio, non solo per le regioni povere ma anche tra di noi: disoccupazione dei giovani, fatica delle famiglie… è possibile che questa economia non sia capace di garantire a tutti la dignità? Se la risposta è no va corretta, e Francesco li ha chiamati ad Assisi per correggerla. È stato sottoscritto un patto con indicazioni precise, non solo dai giovani di Assisi ma anche dalle migliaia in tutto il mondo“.
Il vescovo monsignor Domenico Sorrentino conclude il suo messaggio con gli auguri per la cittadinanza: “L’anno che viene viene preparato dal Natale, gli auguri di bene e di un anno migliore sono espressioni di speranza umana ma il Natale ci dà speranza sorretta da grande certezza di fede, che Dio si è fatto vicino ed è venuto in mezzo a noi. Non siamo soli, di fronte a tutte le difficoltà c’è la certezza che Dio cammina con noi. E il mio augurio è che tutti lo possano sentire, che anche chi non ha fede si abbandoni al mistero di bellezza e luce che è Dio. Auguro a tutti di affrontare con questa luce il nuovo anno, le sue gioie e le difficoltà, senza pessimismo ma con la voglia di andare avanti, sperando che sia un anno pieno di speranza, impegno e amore“.
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