Pensava di rispondere agli operatori della banca ed è stato invece si è visto derubare di 14.000 euro, grazie a un mix di tecniche atte a raggirare le vittime, tra cui lo smishing ed il vishing. Vittima della truffa un imprenditore cannarese, a l’Arma ne approfitta per mettere in guardia dalle truffe.
I fatti sono accaduti nel giugno scorso, vittima un imprenditore del posto che si è rivolto ai carabinieri della Stazione di Cannara, dipendenti dalla compagnia di Assisi guidata dal capitano Vittorio Jervolino. Nonostante le sim dei truffatori fossero estere, i militari sono riusciti ad individuare i presunti autori del raggiro, un uomo di mezza età originario della provincia di Salerno e la moglie, poco più che trentenne, di origine extracomunitaria, entrambi residenti in Campania; i due sono stati denunciati a piede libero per frode informatica e indebito utilizzo di strumenti di pagamento diversi dal contante. Ai militari l’imprenditore ha raccontato di aver dapprima ricevuto un sms sul proprio cellulare che lo avvisava di una serie di accessi abusivi sul suo home banking, e di essere stato poi contattato telefonicamente da una persona che, presentandosi come operatore di una nota società di servizi e pagamenti digitali, lo aveva convinto a fornirgli i dati delle proprie carte di pagamento.
Alcuni giorni dopo l’amara scoperta: a suo carico c’erano diverse operazioni fraudolente e mancavano circa 14.000 euro. Soldi che – hanno accertato i militari – erano stati utilizzati per effettuare vari acquisti, tra cui abbigliamento e accessori da donna, buoni carburante, un gommone e un motore fuori bordo. La truffa scoperta dai militari dell’Arma è stata commessa mediante un mix di tecniche atte a raggirare le vittime, tra cui lo smishing ed il vishing. La tecnica dello smishing è una particolare forma di pishing che utilizza i telefoni cellulari come piattaforma di attacco, inviando un sms al cellulare della vittima e inducendola così a comunicare informazioni personali. Il vishing è un’altra forma di truffa che sfrutta tecniche di persuasione, poste in essere da manipolatori che contattano telefonicamente le vittime, con un approccio apparentemente serio e affidabile, convincendole a rivelare i propri dati personali, approfittando dell’urgente necessità di tali informazioni. Poiché queste truffe sono diventate sempre più diffuse, è opportuno ricordare che le banche, le agenzie di credito e altri servizi affidabili non trasmettono messaggi che inducono gli utenti a inserire dati anagrafici, password e coordinate bancarie tramite un link.
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