La tassa di soggiorno per le case vacanze verrà rimodulata dopo le proteste che avevano portato alla nascita dell’associazione Altea (Alloggi locazioni turistiche ed extralberghiero Assisi). Fissata a cinque euro – una “provocazione” per lanciare un allarme sullo spopolamento del centro storico, di Assisi, dove trovare casa è diventata un’impresa, ma anche di altre realtà umbre e non solo, si pensi a Firenze o Venezia – nel prossimo consiglio comunale la massima assise dovrebbe approvare la nuova versione della tariffa, che prevede un criterio di progressività.
E così gli appartamenti e le case vacanze che hanno una tariffa da 1 euro a 60,99 pagheranno due euro a persona e per pernottamento, quelli da 61 a 100,99 pagheranno tre euro e quelli sopra i 101 euro rimarranno a cinque euro. L’ufficialità arriverà nel prossimo consiglio comunale, fissato per il 24 marzo, quando la massima assise dovrà approvare la delibera ‘licenziata’ dalla giunta nei giorni scorsi. Ha dunque vinto la linea del dialogo di Altea, che ha permesso di tutelare quegli assisani che affittano case e appartamenti per arrotondare, colpendo però, qualora arrivino in città, quelle società che affittano intere case e palazzi allo scopo di creare dei complessi turistici, ma anche chi affitta alloggi extralusso come ville con piscina. (Continua dopo la foto)
Ma intanto le forze di opposizione unite (i consiglieri Marco Cosimetti, Lucio Cannelli, Stefano Apostolico, Emidio Fioroni, Francesco Mignani e Jacopo Pastorelli) hanno presentato una mozione di sfiducia (e una richiesta di dimissioni) per l’assessore Fabrizio Leggio. In sintesi, “uno degli obiettivi dell’aumento della tassa di soggiorno era, secondo le intenzioni dell’assessore Leggio, quello di ripopolare il centro storico della città”. La la scelta di applicare una tassa per la minoranza dimostra “una evidente mancanza di una visione complessiva della materia e di un vero piano per il turismo e per il centro storico”, senza dimenticare “l’evidente conflitto di interessi dell’assessore Fabrizio Leggio, imprenditore del settore alberghiero che, non astenendosi dal partecipare ai lavori della giunta, ha contribuito col proprio voto all’approvazione di una delibera che ha portato all’approvazione di un regolamento fortemente penalizzante verso una categoria con cui lo stesso assessore, come imprenditore, è in evidente concorrenza”.
Con le nuove tariffe della tassa di soggiorno – che si intendono per giorno e fino al terzo giorno, dal quarto la tassa non esiste più – i clienti degli hotel a 1-2-3 stelle pagheranno 2 euro, tanto quanto bed & breakfast, camere, strutture ricettive religiose, case per ferie, altre strutture extralberghiere, campeggi e ostelli e agriturismi a 1-2-3 girasoli. Per gli hotel a 4 stelle la tariffa è di 3 euro, tanto quanto le residenze d’epoca 3 euro, tanto quanto gli agriturismi a 3 e 4 girasoli. E prima della presentazione della richiesta di dimissioni, dalla Lega erano arrivati applausi e ‘critiche’: i consiglieri Francesco Mignani e Jacopo Pastorelli parlano di “un passo indietro della giunta Proietti che rappresenta una vittoria per la città e una sconfitta politica per l’amministrazione comunale”. “La svolta della rimodulazione di tariffe ci soddisfa ampiamente, anche se abbiamo affermato più volte in consiglio comunale che il turista che pernotta ad Assisi dovrebbe essere premiato da una riduzione del costo del soggiorno e che, sul modello Venezia, si dovrebbe chiedere, piuttosto, un contributo al turista di passaggio e di prossimità. La non comoda posizione dell’assessore al turismo, a sua volta albergatore, avrebbe dovuto indurre lo stesso a ponderare a monte le conseguenze di un aumento dell’imposta che andava a discapito di una categoria turistica, rispetto al contesto generale”.
“Il pretestuoso aumento della tariffa, messo in atto per contrastare lo svuotamento di case, appartamenti e favorire l’urbanizzazione e il ripopolamento della città, poteva trovare una giustificazione veritiera se accompagnato da azioni di edilizia urbana, piano di commercio e di mobilità per la rivitalizzazione del centro storico. Il fatto che in questi lunghi anni di governo, l’amministrazione non abbia fatto nulla in questo senso, sta a significare che il pretesto era soltanto un giustificativo per fare cassa. Inoltre, ora che il provvedimento sarà messo in atto, l’amministrazione dovrà riconsiderare attraverso un’adeguata manovra finanziaria la minore entrata prevista e già messa a bilancio preventivo. Ci aspettiamo di conoscere come verranno impiegati i proventi riscossi dalla tassa di soggiorno, consapevoli che ad oggi non esiste una programmazione di eventi né per la Pasqua né per la stagione primaverile ed estiva. Chiediamo ancora una volta che l’amministrazione dimostri di essere capace di affiancare alla parola attrattività, azioni di promozione culturale di alto rilievo che questa città e i suoi cittadini meritano da tempo – concludono Mignani e Pastorelli – dimostrando di fatto una vera caratura per diventare capitale della cultura ogni giorno e non per il solo 2025”.
con delibera del Consiglio comunale del 30.11.2022 è stata approvata dalla maggioranza la modifica dell’Imposta di soggiorno; subito dopo l’approvazione dell’aumento l’Assessore Leggio ha espressamente detto al Corriere dell’Umbria “abbiamo voluto dare un segnale politico forte, concordato con l’osservatorio sulla tassa di soggiorno, perché i troppi appartamenti con affitti brevi non solo tolgono spazio alla residenzialità cittadina, ma impediscono anche l’azione di ripopolamento del centro storico. Gli studenti del corso di laurea riportato nel centro storico ci segnalano che trovare casa è impossibile, anche a Santa Maria degli Angeli. Dai nostri dati risulta che nel 2021 il settore degli appartamenti in affitto ha avuto circa 40.000 presenze e al Comune arrivano ogni giorno richieste per trasformare le case in appartamenti in affitto, che spesso praticano prezzi con cui tutte le altre strutture ricettive non possono competere. Servono norme certe, a livello regionale e non solo, per regolamentare il settore degli affitti brevi, ad esempio prevedendo un soggiorno minimo di una settimana”;
– con la delibera di Giunta n. 187 del 02.12.2022 per gli appartamenti locati ad uso turistico o similari si è stabilita l’applicazione della tariffa massima, 5€ a persona, come per gli hotel a 5 stelle;
– dopo le numerose proteste della cittadinanza e le critiche ricevute, il provvedimento che prevedeva l’aumento è stato sospeso per il mese di febbraio, con delibera di Giunta n. 12 del 31.01.2023 e applicazione in via transitoria della tariffa di 2€;
– successivamente, con Delibera di Giunta n. 22 del 23.02.2023 tutto l’impianto inerente l’Imposta di Soggiorno per gli appartamenti locati ad uso turistico o similari veniva modificato, con applicazione di tariffe a scaglioni;
rilevato che il “segnale politico” appare chiaro a tutti e che l’azione perseguita dall’Assessore Leggio è stata sconfessata dalla sua stessa maggioranza, oltre che avversata dalla cittadinanza e censurata dalla categoria cui era destinata;
– visto che uno degli obiettivi dell’aumento dell’Imposta di soggiorno era, secondo le intenzioni dell’Assessore Leggio, quello di ripopolare il centro storico della Città;
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preso atto dell’evidente mancanza di una visione complessiva della materia e di un vero piano per il turismo e per il centro storico;
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– visto l’evidente conflitto di interessi dell’assessore Fabrizio Leggio, imprenditore del settore alberghiero che, non astenendosi dal partecipare ai lavori della Giunta, ha e contribuito col proprio voto all’approvazione della delibera n. 187 del 02.12.2022;
– rilevato come la suddetta delibera abbia portato all’approvazione di un regolamento che andava a penalizzare fortemente una categoria con cui lo stesso Assessore, come imprenditore, è in evidente concorrenza.
Tutto ciò premesso e considerato i consiglieri pertanto
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