Assenza di accessibilità alle cure per le persone con disabilità complessa e comportamentale nelle strutture sanitarie italiane. Francesca Di Maolo, presidente dell’Istituto Serafico di Assisi, nel corso del suo intervento all’Expo Aid di Rimini, nell’ambito del panel sulla salute e il benessere delle persone con disabilità, ha lanciato l’allarme sulle difficoltà che hanno i più fragili nell’affrontare esami diagnostici, invasivi o di routine.
Una difficoltà che fa sì che queste situazioni si trasformino in veri e propri percorsi a ostacoli, a volte quasi impossibili da superare. “Per rispettare budget prefissati e capacità di spesa – le parole di Di Maolo a Expo Aid – il nostro servizio sanitario nazionale è stato riorganizzato in base a prestazioni standard per rispondere esclusivamente a bisogni standard. Ma il pieno riconoscimento dei diritti dei più fragili richiede interventi personalizzati e prestazioni sanitarie accessibili, altrimenti la salute diventa un privilegio di alcuni e non un diritto di tutti”, le parole della presidente, che ha chiesto di “attivare uno studio nazionale sulle criticità riscontrate dalle persone con disabilità nell’accesso ai servizi sanitari, alle diagnosi e ai percorsi terapeutici; definire un Protocollo Unico Nazionale, come il DAMA, che indichi i percorsi da seguire; predisporre una mappa dell’accessibilità alle cure e un numero verde per rispondere a qualsiasi esigenza dei caregiver, formare il personale sanitario”.
“Il Sistema Sanitario Nazionale italiano è cucito su misura per il malato – ha aggiunto Di Maolo – e non per il malato con disabilità; tuttavia l’accessibilità alle cure per ogni individuo è uno dei capisaldi su cui si fonda la democrazia sostanziale, la civiltà e il benessere di un Paese. E per far sì che questo accada occorre una svolta culturale verso il pieno riconoscimento della dignità e dei diritti delle persone con disabilità, in grado di abbattere le disuguaglianze in tutti i settori della sanità”. In conclusione, la presidente del Serafico da Expo Aid ha rivolto un appello anche alle tante istituzioni presenti alla kermesse: “Il nostro auspicio è che questa iniziativa, riunendo così tante realtà del Terzo Settore, sia un punto di partenza per superare i vecchi limiti tracciando nuove strade e buone pratiche, sostenibili e innovative” ha concluso.
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