Dopo la periferia di Assisi centro, furti a Santa Maria in questa metà di novembre. Come da segnalazione sui social, sono stati svaligiati 3 appartamenti tra le 18 e le 19 in pieno centro a Santa Maria, nella zona dell’asilo comunale e di un hotel della zona. I ladri sarebbero passati per le finestre che danno sulla strada, e hanno rubato gioielli e contanti, ma anche i vestiti buoni – come i tailleur – di alcuni degli abitanti.
Prima dei furti a Santa Maria, i ladri avevano colpito nella zona di San Potente. E se il bottino è tutto sommato ‘modesto’, qualche gioiello e bigiotteria, ha scritto la diretta interessata su Facebook (che ha peraltro in parte sventato il tentativo dei malviventi tornando a casa prima), non si ferma la sensazione di insicurezza. Ad agire sarebbero state tre persone che, presi di sorpresa dal rientro della donna, si sono dati alla fuga a bordo di un’utilitaria chiara. Per accedere nella casa i ladri hanno rotto il vetro di una finestra e una volta all’interno della casa hanno cercato di impossessarsi di oggetti di valore, mettendo tutto a soqquadro
Ancora prima, come riporta la Nazione Umbria in edicola qualche giorno fa, i ladri hanno approfittato dell’assenza del proprietario di casa nella zona dello stadio per penetrare in casa, rompendo il vetro di una finestra, un’analogia con il colpo più recente. E non hanno desistito neanche di fronte all’abbaiare dei cani presenti nel giardino. Anche in questo caso hanno cercato oggetti di valore, in particolare gioielli, prima di darsi alla fuga. Al rientro del proprietario l’amara scoperta e la denuncia.
A Bastia Umbra invece, come segnalato dal titolare su Facebook, “una signora anziana con mascherina è arrivata per ritirare un ordine, pagando con carta non funzionante. Ci ha chiesto di andare in macchina a prendere il Pin portandosi con sé l’ordine promettendo poi tornare, ovviamente senza farlo. L’ordine è stato fatto circa cinque ore prima con un numero privato, solitamente non prendiamo ordini da numeri privati ma una voce maschile ha detto ‘chiamo dagli uffici della regione, forse questo è il motivo del privato'”. Secondo il titolare, “L’anziana signora era palesemente agitata al momento del pagamento e secondo alcuni si tratta di un travestimento”, probabilmente con parrucca e lineamenti contraffatti dalla mascherina. “Il cognome usato per ordinare è stato Rispoli ma – conclude il titolare del locale – potrebbe cambiare per ogni locale”.
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