Non si ferma il botta e risposta tra Marco Tarquinio, europarlamentare e presidente dell’Ente Calendimaggio, e il consigliere regionale Stefano Pastorelli, che ne chiede le dimissioni dall’Ente dopo la sua elezione. “Eccellentissimo Onorevole, le notizie sono vere!! Se Lei, nell’interesse dell’Ente che presiede, si fosse dimesso, l’indomani della Sua elezione a deputato europeo, io Le avrei riconosciuto il merito dell’unica scelta da prendere, nel rispetto del superiore interesse verso la Città che le ha dato i natali. Io, da Assisano che vive ad Assisi, aldilà delle regole statuarie, le dimissioni le avrei rassegnate il giorno dopo la mia elezione. Lei, che vuole dare lezioni di stile, purtroppo questa volta, credo proprio abbia perso una buona occasione”, le parole di Pastorelli.
“Riguardo alle Sue considerazioni, posso semplicemente dirLe che,se ha dato incarico di fare una scrupolosa verifica, è sempre dopo che io ho sollevato il fatto; se non ha fatto per 4 giorni la campagna elettorale ad Assisi è stata una Sua scelta personale insindacabile (forse perché i voti di preferenza sono venuti soprattutto da Roma) e se ha fatto una sola apparizione durante il Calendimaggio, credo abbia agito nel modo più corretto, visto che era in campagna elettorale. Per quanto riguarda poi le polemiche rivoltemi, mi domando cosa c’entri il fatto che Lei è il primo assisano (che vi è nato ma non vi risiede) eletto in Parlamento; questo l’autorizza a ricoprire il ruolo di Presidente dell’Ente Calendimaggio, inopportuno con il suo nuovo ruolo ?”.
Infine – conclude Pastorelli – riguardo poi al giudizio da lei espresso sulla mia persona, non saprei se giudicarlo sarcastico o fuori luogo. Sono un esponente di Forza Italia che non rinnega una lunga e prestigiosa militanza nella Lega. Da uomo delle istituzioni, sento la responsabilità che la comunità che mi ha eletto mi ha affidato, ed in questo piccolo episodio, credo di aver dimostrato, come sempre d’altronde, il mio unico e superiore interesse per la correttezza ed il buon governo delle istituzioni. Se lei ha diritto di mantenere il suo doppio incarico lo mantenga pure, non cambierà la mia opinione. Le auguro, nel nuovo prestigioso incarico che andrà a ricoprire – conclude Pastorelli – di portare alto il nome della città che le ha dato i natali”.
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