(Flavia Pagliochini) Una folla di gente ha partecipato ai funerali di don Cesare Provenzi, priore della Cattedrale di San Rufino di Assisi, dove si sono celebrate le esequie. “Un faro per la comunità”, “Sarà davvero difficile sostituirti”, “Sei stato capace di riportare in Chiesa tanti giovani e di sopportare quelli come me che ‘non sono buoni clienti’, ossia non bravi cristiani, come dicevi ridendo”, alcuni dei messaggi che lo ricordano su Facebook. Una comunità intera, anzi due, si è stretta oggi, lunedì 30 settembre, per l’ultimo saluto al sacerdote 62enne, nato a Martinengo, in provincia di Bergamo il 25 luglio del 1962, ma amatissimo dagli assisani; presenti oltre a tantissimi cittadini di tutte le età anche una delegazione di sacerdoti e cittadini anche dalla bergamasca, tra cui ovviamente i familiari – il fratello Giuseppe, la cognata Marisa e la nipote Alice.
Don Cesare Provenzi è stato ordinato sacerdote il 23 settembre del 1995. Nel 2004 è stato parroco della parrocchia Madonna delle Grazie e Santa Tecla in Palazzo, nel ‘98 segretario personale del vescovo monsignor Sergio Goretti e cerimoniere. È stato vicario foraneo del vicariato di Bastia Umbra dal 2002 al 2004, parroco della parrocchia di Torchiagina e San Gregorio e dall’ottobre del 2004 era parroco della Parrocchia di San Rufino. In cattedrale aveva preso anche in mano la vita del Museo diocesano e Cripta di San Rufino ridandogli grande slancio e valorizzazione. Sempre nel 2004 e fino ad oggi è stato vicario foraneo del vicariato di Assisi. Era Canonico della cattedrale di San Rufino e presidente della Fondazione San Rufino e Rinaldo dal 2003 al 2009. Dal 2018 è stato nominato dal vescovo Sorrentino vicario episcopale per l’Economia. Dal 2021, con l’unità pastorale era parroco di San Rufino, Vitale, Santa Maria di Lignano, Porziano e Costa di Trex. Era presidente della Fondazione diocesana di religione Assisi-Caritas e della Fondazione Assisi-Santuario della Spogliazione dal 2021 che si occupa della gestione del Santuario della Spogliazione. (Continua dopo il video – link diretto)
“Sembra impossibile pensare di non imbattersi più in don Cesare, una persona decisa che – con piglio manageriale – risolveva problemi”, le parole del vescovo nell’omelia. “Sempre ne ho ammirato la competenza e dedizione e oggi – lui che era l’immagine stessa dell’attivismo – sembra incredibile vederlo così immobile, e solo la parola di Dio può dare luce a nostra incredulità”. Monsignor Sorrentino lo ha descritto come “Sempre vicino ai parrocchiani, nelle nascite e purtroppo, più spesso, nelle morti”, e si è detto certo che al termine del ‘calvario’ dovuto alla malattia “Dio lo accoglierà con un carezza e amore di padre. Un prete manager non facilmente sostituibile e sono sicuro che oggi goda dal paradiso nel vedere la sua chiesa così gremita per cui, da parroco e da priore, si è battuto perché questo tempio venisse riconosciuto per sua centralità simbolica rispetto ad altre chiese”.
“Si è fatto amare e apprezzare ed è diventato il punto di riferimento non solo della comunità ecclesiale ma anche della città: la gente di Assisi gli ha sempre dato atto del suo impegno, sentendolo di casa. Non era infrequente vederlo scambiare, in piazza e non solo, una parola di amicizia e familiarità. Ma ha pensato anche ai poveri, e avrebbe voluto realizzare un progetto di allargamento della casa papa Francesco per senza fissa dimora: per me era difficile, un impresa ardua: ma lui, con il suo piglio da imprenditore, mi ha tranquillizzato e spero continui a farlo. Ha dovuto farsi ragione sul terreno del vissuto su quanto detto dal Vangelo: ‘Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso prenda sua croce e mi segua’. Gesù promette salvezza e chi lo segue e speriamo che la croce pesante di don Cesare Provenzi gli abbia già ottenuto la gioia do vita eterna”. Al termine delle esequie, prima della sepoltura nel cimitero, i parrocchiani di Torchiagina, i ragazzi di San Rufino, della Nobilissima Parte de Sopra, i sindaci di Martinengo e Assisi (Stefania Proietti ha anticipato la volontà di conferire a don Cesare Provenzi la cittadinanza benemerita di Assisi e di destinare un fondo per sostenere i Grest) e una lettera dei familiari.
FOTO © Mauro Berti – Assisi News BNCOM
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