“Il Calendimaggio è e deve restare un momento di aggregazione. Chi indossa un giacchetto della Festa, sia esso rosso o blu, non può assolutamente permettersi di compiere atti che ne infanghino il nome: se necessario ci tuteleremo in tutte le sedi”. Queste le dichiarazioni del presidente dell’Ente Calendimaggio Lanfranco Pecetta, dopo aver letto alcuni messaggi su Facebook e aver sentito le lamentele dei cittadini sui vandalismi e le inciviltà compiuti da alcuni partaioli (una rumorosa minoranza) non solo in occasione di eventi come cene e feste, ma anche in questi giorni in cui le Parti sono (dovrebbero) essere nei loro quartieri a lavorare. Visto che anche al sindaco Stefania Proietti sono arrivate analoghe lamentele, la prima cittadina promette “l’aiuto della Polizia Municipale e delle telecamere per far sì che, dove possibile, gli incivili siano individuati”.
È Facebook, come al solito, ad amplificare la protesta: “Vi pare giusto che nessuno fa niente per impedire questa gioventù che fa parte del Calendimaggio di vomitare, fare bisogni, lasciare bottiglie, carte, rompere le cocce e i fiori?”, scrive una persona che lavora in un ristorante nel pieno centro storico. Lanfranco Pecetta promette la linea dura: “Le proteste hanno raggiunto livelli inaccettabili, il divertimento non deve mai andare oltre il limite. Rivolgo anche un appello pubblico ai Priori affinché ‘striglino’ tutti i partaioli a comportarsi bene, in occasione di eventi già programmati – come le cene propiziatorie – e in generale per tutta la marcia di avvicinamento al Calendimaggio”.
© Riproduzione riservata