“Il giorno dopo la fine del festival UA17, la politica assisana, invece di iniziare a lavorare ai prossimi eventi, mette in scena un teatrino pietoso intorno alla figura dell’assessore alla cultura e turismo”. Lo scrive su Facebook il consigliere pentastellato Fabrizio Leggio, che se da un lato dà per scontata “la speculazione da parte del centrodestra che quanto meno è coerente nell’esercizio dell’opposizione a prescindere”, dall’altro si dice “sbigottito per lo spettacolo offertoci dalla maggioranza di governo”.
“Da una parte – scrive ancora Fabrizio Leggio – il sindaco con la maggioranza dei consiglieri eletti dalla coalizione e dall’altra lo zoccolo duro del PD, quello più legato alla Marini e alle più squallide dinamiche di partito, e in mezzo Guarducci, assessore tecnico dimissionario le cui dimissioni sono state per ora congelate dalla sindaca che non vuole abbassare la testa davanti ai diktat che arrivano da Perugia. Dinamiche tipiche di un covo di vipere, inevitabili quando si costruiscono coalizioni eterogenee col solo scopo di vincere le elezioni, mettendo insieme sia il diavolo che l’acqua santa e che poi scoppiano di fronte alle ambizioni dei singoli”.
Nella sua nota, Fabrizio Leggio ricorda “Prima l’assordante silenzio del PD quando impazzavano le polemiche sui permessi regionali per i concerti al mortaro, poi le sgomitate per salire sul carro una volta visto che il festival aveva riscosso il consenso della gente, ora l’accapigliarsi per prendere il posto di Guarducci che non ha lesinato di sottolineare questa ipocrisia ai diretti interessati ( Masciolini) attraverso i suoi ormai famosi cinguettii social. Credeteci – conclude il consigliere pentastellato – visto dal di fuori è veramente uno spettacolo da due soldi al quale la gente non si appassiona più da tempo e che anzi non fa altro che rafforzare la voglia di mandarli tutti a casa”.
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