“Sembra che finalmente la giunta a guida Proietti voglia istituire la tassa di soggiorno a carico dei turisti, che potrebbe portare un introito annuo di circa 1.500.000 euro“. Lo scrive Giorgio Bartolini, che si dice favorevole, anche se “Sorvoliamo per carità di patria sul fatto che in campagna elettorale gli attuali amministratori non avevano certo informato i cittadini della loro intenzione di introdurre questa tassa. Era evidentemente troppo pericoloso rischiare di perdere il consenso di una fetta significativa di elettorato”.
“Il Gruppo Bartolini – ricorda l’ex sindaco – aveva invece chiesto l’introduzione della tassa di soggiorno già alla passata amministrazione (correva il lontano 2013!), quando per colpa di un nuovo contratto sbagliato la giunta Ricci aveva fatto schizzare le spese di nettezza urbana da 3.400.000 a 6.000.000 euro. Naturalmente non fummo ascoltati e non se ne fece nulla. È giusto dunque istituire la tassa soggiorno, come avviene quasi dappertutto nelle città turistiche, ma occorre una riflessione. I tanti cittadini di Assisi che dal turismo nulla ricevono – e che sono la maggioranza (addetti dell’industria, dell’artigianato, dei servizi, impiegati pubblici, pensionati ecc.) – con le loro tasse IMU e TARI stanno sostenendo i costi per i circa 5.000.000 di turisti che visitano il nostro territorio. Questi ultimi, a fronte dei benefici che apportano agli addetti del turismo, gravano in maniera significativa sulle casse comunali e quindi sulle tasche di tutti: i turisti producono ovviamente rifiuti, rendono necessaria una più frequente pulizia di strade e piazze, impongono una maggiore presenza di vigili urbani rispetto a quelli necessari per le città non turistiche, determinano una maggiore usura di strade, bagni e infrastrutture”.
“Tutto questo comporta per il comune costi molto elevati, in aggiunta alle risorse necessarie per l’accoglienza e l’intrattenimento dei turisti. Tutta questa quantità di spese, assolutamente necessarie per i servizi turistici, sono compensate solo in parte dalle entrate dei check-point degli autobus e gravano pesantemente sulle tasche di tutti i cittadini, senza che la maggior parte di loro ne tragga alcun beneficio. Questo non va bene! È venuto dunque il momento di fare giustizia. Per questo proponiamo – conclude Bartolini – che una buona parte degli introiti della tassa di soggiorno venga usata per diminuire la tassa per la nettezza urbana o per diminuire l’aliquota Imu sugli immobili a carico di cittadini e imprese. Questa è la nostra proposta, assolutamente equa e ragionevole. Speriamo che non vinca ancora una volta il partito della spesa con interessi più o meno diretti nel settore, che sembra non veder l’ora di mettere le mani anche su questo bel gruzzoletto per spenderlo in tarallucci e vino. I cittadini ne hanno abbastanza”.
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