Di fronte agli “imprenditori della paura”, il messaggio di Papa Francesco e della Chiesa è “in controtendenza”, e questo “provoca solitudine”. È l’analisi di Marco Damilano, vicedirettore de “L’Espresso”, che ha dialogato con padre Enzo Fortunato, coordinatore del “Cortile di Francesco” in corso ad Assisi, proprio su Papa Bergoglio. “La Chiesa – la tesi del giornalista, ripresa dall’agenzia di stampa Agensir – è l’unica agenzia che va nella direzione opposta agli imprenditori della paura, ma per farlo ha bisogno di riformarsi dall’interno”.
Di qui la “solitudine” di Papa Bergoglio nell’opera di riforma da lui portata avanti nella Curia Romana. Dopo “l’impatto enorme” dell’elezione di Francesco – “il primo Papa che arriva a guidare la Chiesa da una grande città, che è il luogo dei conflitti” – e la sua “terapia choc” all’insegna della “discontinuità”, l’analisi di Damilano, che ha fatto notare come dopo quasi cinque anni di pontificato “non si possono nascondere le difficoltà di governo che Francesco incontra, sia all’interno del Vaticano, che continua ad essere una struttura difficile su cui intervenire, sia in rapporto al messaggio cristiano con i fedeli e nell’impatto che ha con la politica, non solo italiana ma anche europea e mondiale”. “Riformatore e rivoluzionario”, tuttavia, per Damilano gli aggettivi più adatti a descrivere il profilo di Papa Bergoglio.
Oltre che di Papa Francesco, al Cortile di Francesco c’è stato un confronto su “La France aujourd’ hui” con Marc Augé e Padre Laurent Mazas. L’antropologo francese Marc Augè ha raccontato al Cortile di Francesco aspetti e problemi della Francia contemporanea, ripercorrendone la storia e il cammino dal secondo dopoguerra, raccontando la Francia di oggi, molteplice, alle prese con la minaccia terroristica, il flusso delle migrazioni, “la rivoluzione delle urne” che ha portato alla elezione alla presidenza della repubblica di Emmanuel Macron.
Augè ha ricordato la reazione “con dignità” dei cittadini francesi all’ondata di attentati terroristici “che hanno cercato di colpire – ha detto – il nostro modo di vivere. I francesi si sono rifiutati di amalgamare questi atti con la religione dell’Islam”. Non è mancato un accenno al tema dell’immigrazione: Augè ha ricordato che molti dei problemi posti oggi dal fenomeno migratorio risalgano agli anni 2000, quando venne compiuta una politica di ricongiungimento familiare, senza provvedere contemporaneamente ai bisogni di case e di accesso all’istruzione e alla formazione.
“Il dialogo contro la paura” è il titolo dello speciale che andrà in onda alle 8.20 su Rai 1, dedicato proprio al “Cortile di Francesco”, un meeting di quattro giorni per costruire rapporti e ponti tra credenti e non credenti e un futuro di pace e di collaborazione tra identità e sensibilità diverse. “Il dialogo contro la paura” è il tema della rubrica Tg1 Dialogo, a cura di Piero Damosso, con il commento di padre Enzo Fortunato, direttore della rivista San Francesco, del Sacro Convento. Di fronte alle grandi sfide mondiali ed europee, e ai problemi delle città e delle regioni italiane, si delinea un confronto aperto a tutti, che da Assisi offre un contributo attivo alla soluzione delle emergenze e delle questioni sociali ed economiche. Tra gli intervistati, l’antropologo francese Marc Augè, il presidente della CEI cardinale Bassetti, Massimo Cacciari, Enzo Bianchi, Romano Prodi, l’artista Emilio Isgrò, il presidente della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, Giuseppe Giulietti.
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