Due momenti importanti quelli che la diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino si appresta a vivere nel prossimo fine settimana con l’assemblea diocesana fissata per sabato 23 settembre dalle ore 9 alle ore 12,30 presso la Domus Pacis e la consegna del Piano pastorale domenica 24 settembre alle ore 17 nella cattedrale di San Rufino.
Il tradizionale appuntamento di confronto dell’assemblea annuale dal titolo: “In spirito e verità, liturgia, preghiera personale, pietà popolare” vedrà la partecipazione del vescovo di Tortona monsignor Vittorio Viola, per diversi anni custode della Porziuncola e ha una valenza fondamentale perché, dopo la fase sinodale, si apre il triennio della liturgia. Tre anni dedicati alla riscoperta dei riti liturgici a cominciare dalla celebrazione eucaristica domenicale. Il suo valore e significato, la simbologia e i vari momenti della messa saranno al centro del cammino triennale della diocesi per far sì che la comunità possa riscoprirne l’essenza e parteciparvi più attivamente.
“Nel cammino della Diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino, – spiega il vescovo monsignor Domenico Sorrentino – sullo sfondo di una storia millenaria, e, più vicino a noi, nel solco di un progetto che sta sviluppandosi organicamente, dopo la visita pastorale e il sinodo, dopo i ben sette anni dedicati alla riscoperta della Parola di Dio, è giunto il tempo della liturgia. La Parola di Dio, a cui ci siamo fortemente ispirati negli anni scorsi, non è gettata alle spalle: tutt’altro. Resterà un cardine anche per il triennio liturgico. Ma l’occhio sosterà soprattutto sulla bellezza della preghiera della Chiesa: come comprenderla? Come celebrarla? Come fare in modo che sia “vita” e non si riduca a mero fatto celebrativo? Cinquanta anni fa – continua il vescovo – il Concilio Vaticano II, con la Costituzione Sacrosanctum Concilium, promosse la riforma della liturgia perché essa potesse meglio risplendere nei suoi connotati intimi e fosse meglio praticabile in questo nostro tempo. Recentemente papa Francesco ha sottolineato, per tagliare corto con tentennamenti e perplessità, che “la riforma liturgica è irreversibile”. È stata da noi recepita la Sacrosanctum Concilium? Fino a che punto? Che cosa resta da fare? Le indicazioni che ci daremo – aggiunge ancora – non vogliono essere un programma esaustivo. Sostanzialmente, riprenderemo quanto abbiamo stabilito nel Libro del Sinodo, che continua ad essere il nostro punto di riferimento”.
© Riproduzione riservata