Consegnato il 10 novembre in Campidoglio il premio nazionale Bandiera Verde Agricoltura 2017, promosso da Cia – Agricoltori Italiani conferito a chi ha realizzato politiche di tutela dell’ambiente e del paesaggio, a chi è si è distinto nell’uso razionale del suolo, nella valorizzazione dei prodotti tipici legati al territorio, nell’azione finalizzata a migliorare le condizioni di vita ed economiche degli operatori agricoli ed, in senso più ampio, anche dei cittadini. Un premio speciale è andato all’Istituto Serafico di Assisi, centro di eccellenza specializzato nella riabilitazione di giovani con disabilità psicosensoriali gravi, per l’impiego dell’agricoltura e ortoterapia nei percorsi riabilitativi dei ragazzi con disabilità.
“Sono onorata che l’orto del Serafico di Assisi sia stato premiato con il Bandiera Verde Agricoltura 2017, riconoscimento che voglio simbolicamente dedicare ai bambini e ragazzi con disabilità ospiti della nostra struttura”, il commento della presidente Francesca Di Maolo. “La natura – aggiunge – non conosce la diversità e a chiunque se ne prende cura lei offre generosamente i suoi frutti. La cura del verde e del nostro orto per mano dei nostri ragazzi, agricoltori straordinari, si inserisce all’interno di un progetto riabilitativo più ampio che ha come scopo quello di donare loro maggiori autonomie. Coltivare la terra, compiere gesti ripetitivi e semplici aumenta la loro autostima”.
Come ricordato proprio in occasione della consegna del premio Bandiera verde agricoltura 2017, nei percorsi riabilitativi e abilitativi proposti dall’istituto assisano, il rapporto con la natura svolge un ruolo molto importante proprio per gli stimoli e sensazioni che innesca. Il progetto VerdeVita è allo stesso tempo cura e terapia, visto che è il paziente a “prendersi cura” della terra, creando così un rapporto stretto con la terra che coltiva e che dà i frutti solo se viene curata. L’attenzione per la natura è parte integrante del “Modello Serafico” attraverso il quale si cerca di ricreare un ecosistema dove “il prendersi cura” non è solo rivolto ai ragazzi con disabilità ma a tutto il personale che quotidianamente lavora per loro e nell’ambiente in cui vivono. Al Serafico i piccoli pazienti partecipano in tutte le diverse fasi della coltivazione, sempre sotto l’occhio attento del personale medico e dei tecnici, dalla semina alla crescita, dal raccolto al consumo. L’area adibita a orto è divisa in tre settori: didattico, dove i ragazzi hanno un proprio spazio da coltivare e curare; di produzione, dove il raccolto viene destinato alla cucina e all’alimentazione dei pazienti della struttura; rialzato, pensato per consentire anche a persone con mobilità ridotta di avere una superficie da coltivare.
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