Tra il 2013 e il 2017 l’Istituto Serafico di Assisi, centro di eccellenza italiana ed internazionale specializzato nella riabilitazione, ricerca e innovazione medico-scientifica per i ragazzi con disabilità plurime gravi e gravissime, ha constatato un aumento del 25% di bambini e ragazzi con problematiche collocabili nell’ambito dello spettro autistico.
Secondo le stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, lo spettro dell’autismo interessa 1 bambino su 160. In Italia, si calcola che le persone affette da questa disabilità sono comprese tra le 300.000 e le 500.00. “Solamente nel 2016 ben il 30,7% dei ragazzi che abbiamo valutato presentavano disturbi del neurosviluppo e il 5% di loro mostrava segnali rivelatori di disturbi dello spettro dell’autismo – ha dichiarato Sandro Elisei, direttore sanitario del Serafico di Assisi, in occasione della Giornata internazionale delle persone con disabilità, celebrata in tutto il mondo il 3 dicembre, che ha il merito di accendere i riflettori sui temi dell’accessibilità e delle politiche sociali a favore dei diversamente abili che, specie nel nostro Paese, sono ancora troppo indietro.
Correlato: Epilessia, dal Serafico un rimedio ‘naturale’: ascoltare Mozart
“Già a partire dal percorso di studi universitari dei futuri psichiatri – aggiunge Elisei – si nota l’assenza di specifici programmi dedicati a approfondire meglio questo disturbo e di conseguenza, come rileva una recente indagine europea, la maggior parte degli operatori sanitari non nasconde il timore a lavorare con bambini e ragazzi con questa disabilità, a causa della mancanza di nozioni, competenze e strumenti adeguati che possono portare formulazioni sbagliate o ritardare percorsi terapeutici corretti”.
“Oggi i dati ci dicono che sono in aumento i casi di disturbi dello spettro dell’autismo – conclude il direttore sanitario del Serafico di Assisi – Questo in parte è spiegato dal fatto che si riesce a riconoscere meglio il disturbo e quindi si può intervenire tempestivamente anche sotto il profilo medico. Merito anche di un importante campagna di informazione e sensibilizzazione che ha saputo spiegare al meglio cos’è e quali sono i sintomi dell’autismo rispetto agli anni passati dove c’era il rischio che alcune specifiche sintomatologie venissero, erroneamente, associate ad altre forme di disturbo come quello psicomotorio, del linguaggio o ritardo mentale”.
© Riproduzione riservata