Pochi giorni prima del passaggio del Giro d’Italia 2018 ad Assisi, domenica 13 maggio nella Sala della Ex Pinacoteca andrà in scena Nuvole di Paolo Mirti, spettacolo che l’autore ha scritto per “ricordare quella pagina straordinaria della nostra storia recente” che ha come protagonista il grande ciclista toscano; sembra infatti che Gino Bartali nascondesse nella canna della bicicletta documenti d’identità falsi destinati agli e ai rifugiati politici arrivati nella nostra terra, salvandoli così dalla deportazione nazista. Riceviamo e pubblichiamo un intervento dell’Autore, Paolo Mirti.
“Quasi settantacinque anni fa nel tratto Firenze-Assisi, Gino Bartali pedalava per la libertà nascondendo nella canna della bicicletta documenti d’identità falsi stampati nella tipografia clandestina di Trento e Luigi Brizi che avrebbero procurato la salvezza di centinaia di ebrei e rifugiati politici arrivati nella nostra terra. Per ricordare questa pagina straordinaria della nostra storia recente il Comune di Assisi ha inserito tra le iniziative collegate al passaggio del Giro d’Italia il racconto teatrale prodotto dall’associazione ritmi: Nuvole di Paolo Mirti, con sottotitolo da Firenze ad Assisi con la libertà nascosta nella bicicletta di Bartali. L’opera, scritta da Mirti e interpretata da Stefano Venarucci con il commento musicale di Giuseppe Barbaro, verrà presentata domenica 13 maggio alle ore 21,00 nella ex Pinacoteca di Assisi in Piazza del Comune ( ingresso gratuito). Lo spettacolo sarà impreziosito da un elemento scenografico realizzato dall’artista assisano Claudio Carli: una lunga tela raffigurante un sentiero che si perde nel bosco.
Nuvole di Paolo Mirti racconta le imprese del grande ciclista toscano campione della libertà, attraverso la fascinazione di un uomo che da bambino ha visto Gino Bartali correre a Nuvole, la frazione di Città di Castello nella quale Gino ha soggiornato. In particolare l’opera si sofferma sul ruolo avuto da Gino Bartali per la salvezza degli ebrei nascosti ad Assisi. “Il bene si fa ma non si dice”, così Gino Bartali disse al figlio Andrea quando gli raccontò del suo impegno a favore degli ebrei, facendosi promettere che non ne avrebbe mai parlato a nessuno. Negli ultimi tempi dopo anni di pudore e di silenzi, è venuto fuori con chiarezza il ruolo avuto da Gino Bartali in questa storia, come corriere segreto dell’organizzazione clandestina che faceva capo ai Vescovi di Assisi e di Firenze ed alla quale partecipavano persone delle più diverse idee politiche e convinzioni religiose.
Andrea Bartali, figlio del campione, ha raccontato in un libro di memorie questa storia di ordinario eroismo ed accanto al suo sono usciti tutta una serie di volumi sulla vicenda: La strada del coraggio dei giornalisti americani Aili e Andres Mc Connon ed in Italia , tra gli altri, il libro di Oliviero Beha Un cuore in fuga. Non è un caso se proprio Assisi e Firenze sono i luoghi che hanno fatto da teatro a questa bellissima storia. Lo spirito di Assisi sembra avvolgere la vicenda, con quella naturale vocazione all’incontro tra culture, popoli e religioni diverse che proviene dalla terra di San Francesco. Attraverso la straordinaria vicenda civile e sportiva di Gino Bartali Nuvole vuol raccontare la fatica del ciclismo, il significato dei valori autentici dello sport ed il difficile cammino per la riconquista della libertà”.
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