I turisti ad Assisi ci sono, ma tanti mordi e fuggi e spendono poco. È la sensazione dei commercianti del centro storico e delle zone adiacenti la Porziuncola, che lamentano poche permanenze in città e soprattutto poche spese da parte dei turisti, affascinati dalla città, meno da ristoranti, bar e negozi vari. Si spera comunque nell’estate (le prenotazioni sembrano incoraggianti), detto che il turismo (nei primi quattro mesi del 2018) sembra esserci: il dato ufficiale è di oltre il +2% delle presenze turistiche ad Assisi nei primi 4 mesi del 2018 rispetto allo stesso periodo del 2016, con un picco del +19% registrato ad aprile, con 134.300 presenze (113.000 due anni fa), mentre, rispetto al 2016 a livello regionale si evidenzia una diminuzione (-5,6% arrivi e -3,7% presenze).
“I turisti ad Assisi sono tanti, nessuno lo mette in dubbio – dicono però i commercianti intervistati dal Corriere dell’Umbria – ma non spendono. Purtroppo ancora la crisi si fa sentire, sono tantissimi coloro che rinunciano ad acquistare, le famiglie sono appesantite, servono interventi a livello nazionale che possano scaricare le persone dai troppi costi che sono costretti a sostenere”. Assisi intanto si prepara all’estate, pronta ad accogliere visitatori singoli e famiglie, oltre ai grandi gruppi provenienti con gite organizzate e bus, c’è chi, nonostante eventi in programma ce ne siano continua a segnalare la mancanza di attrattive in grado di attrarre: “Non dobbiamo mai smettere di lavorare per ideare e creare situazioni di incoming, la vocazione della nostra città è fatta per accogliere. A volte le cose semplici sono le migliori. Serve allungare i tempi di permanenza – sottolineano in coro negozianti ed operatorio turistici – la concorrenza anche dei paesi vicini e dei tanti borghi umbri si sta facendo sentire: Assisi – l’appello – dovrebbe farsi apripista dell’accoglienza”.
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