Con a fianco Luigi Ciotti e nel cuore le parole di Ettore Scola («I più grandi nemici della mafia sono la cultura e la conoscenza. Il suo miglior amico è l’ignoranza. Proprio quella che vediamo diffondersi anche nel nostro paese come una nuova ideologia e per combatterla anche il cinema può fare la sua parte; l’immagine è l’intuizione più democratica dell’uomo, è per tutti»), prosegue l’impegno di Libero Cinema in Libera Terra 2018, la carovana di cinema itinerante contro le mafie che ogni estate viaggia per la penisola con un furgone attrezzato con le tecnologie digitali. Attrezzature che consentono in poco tempo di allestire spazi cinematografici temporanei all’aperto, scegliendo luoghi simbolici dove montare schermo e proiettore per portare le emozioni del cinema direttamente alle persone e promuovere l’allargamento degli spazi democratici e la cultura della legalità.
Il cine-furgone, interamente decorato con la grafica di Libero Cinema in Libera Terra 2018 farà tappa anche ad Assisi, dove il 22 luglio (in Piazza Garibaldi a Santa Maria degli Angeli) verrà proiettato Con il fiato sospeso di Costanza Quatriglio. Vincitore del premio “Gillo Pontecorvo – Arcobaleno Latino”, Con il fiato sospeso è il frutto di una lunga documentazione che mette in luce l’obsolescenza di strutture e laboratori di ricerca, oltre all’amara constatazione della ricattabilità in cui spesso vivono gli studenti universitari. Stella, una studentessa di farmacia, interpretata da Alba Rohrwacher, vieneinserita in un gruppo di ricerca per svolgere la sua tesi. Poco alla volta si rende conto che il laboratorio di chimica è insalubre, qualcuno sta male, si parla di coincidenze. Anna, una sua amica, vorrebbe che la ragazza lasciasse il laboratorio, invano. La vicenda di Stella si intreccia con quella di un dottorando che ha già percorso la strada in cui la giovane si imbatterà.
In tour con la carovana di Libero Cinema in Libera Terra 2018 anche la conferenza spettacolo Rifiutopoli. Veleni e antidoti (sempre ad Assisi il 22 luglio), e che vede sul palco il giornalista Enrico Fontana in dialogo con Vito Baroncini alla lavagna luminosa.
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