Grande successo per il primo appuntamento di Note d’in…chiostro 2018, con la presentazione del cd Ritratti e impressioni per un pianoforte francescano di padre Giuseppe Magrino, suonati dal pianista Marco Scolastra. Attraverso le note, il direttore della Cappella Musicale della Basilica Papale di San Francesco in Assisi è riuscito a ritrarre molti protagonisti della sua vita personale e musicale ed infine a raccontare la città di San Francesco con la Sonatina “Una giornata ad Assisi”. Un lavoro che Padre Magrino ha portato a compimento dopo 20 anni come Maestro di Cappella; così le note sono risuonate all’interno del Sacro Convento di Assisi per raccontare piccoli e grandi momenti di questo percorso. Di seguito alcuni stralci di un articolo apparso su Avvenire e ripreso dal sito San Francesco Patrono d’Italia
«A Roma – rivela tra l’altro padre Magrino nel presentare Ritratti e impressioni per un pianoforte francescano – mi presentai con il Tota phulcra di Alessandro Borroni, che papa Wojtyla amava ascoltare in occasione della festa dell’Immacolata Concezione ai tempi in cui era arcivescovo di Cracovia. Alla fine del concerto ricordo che Giovanni Paolo II mi chiamò a sé, io mi inginocchiai e stavo per andarmene quando mi disse: “Dove va? Stia qui”». Il bis, il maestro l’ha concesso in occasione della visita di papa Bergoglio ad Assisi, il 4 ottobre del 2013: «Allora scrissi A te, o Francesco . La composizione e l’esecuzione della Messa per la visita papale ad Assisi è una tradizione francescana seguita fin dal XVIII secolo da tanti maestri di cappella che mi hanno preceduto».
Ma nessuno dei maestri di cappella è stato così prolifico e sensibile come Magrino che in questo cd fa pennellare i sedici Ritratti , più i preludi e le sonatine (per un totale di 34 brani) dalla mano sapiente e altrettanto ispirata del pianista Marco Scolastra. «Perché i Ritratti ? Semplice, perché credo che la musica sia il linguaggio che esprima e trasmetta meglio di ogni altro le immagini, i colori, gli odori… E in questo caso anche le mie impressioni personali nei confronti di una serie di persone care che mi hanno accompagnato durante questo mio percorso umano, artistico e spirituale».
Tra i Ritratti e impressioni per un pianoforte francescano, molti sono dedicati ai componenti della cappella assisiate. (…) «Le ombre si sovrappongono al disegno, la pagina si fa densa e e di peso e il suono risulta quasi rauco, bronzeo. Ma, al di sotto di questo spessore “antico”, il pianismo di Magrino condivide con Prokof’ev il senso di sarcasmo e dell’amarezza», scrive nel libretto di presentazione al cd Stefano Ragni, un altro dei musicisti annoverati nei Ritratti con Scolastra appunto, Alberto Batisti e Eugenio Becchetti. Tra un preludio al “Fioretto della perfetta letizia” e quelli dedicati ai musicisti più amati (Scarlatti, Poulenc, Chopin, Schumann e alla musica blues), il disco («che sarebbe bello se diventasse strumentale», dice speranzoso Magrino) dopo la Preghiera nella Basilica di San Francesco si chiude con l’atmosfera tenue del Tramonto a Santa Chiara . Pezzi di musica alta, ispirata, e sempre più rara, i cui spartiti andranno ad aggiungersi agli oltre tremila manoscritti di opere dedicate al Santo di Assisi custodite nell’archivio della Cappella Musicale della basilica, assieme a strumenti e cimeli appartenuti a Verdi e Rossini e alle bacchette personali di leggendari direttori d’orchestra come Toscanini, Karajan, Muti e tanti altri. Illustri colleghi del maestro Magrino, al quale san Giovanni Paolo II nel congedarlo dopo quell’ultimo incontro in Vaticano si raccomandò: «Padre Giuseppe, non smetta mai di comporre musica».
Sulla serata, anche la riflessione di Umberto Rinaldi: “Le composizioni di Ritratti e impressioni per un pianoforte francescano erano tutte del Padre Giuseppe Magrino e seguivano un’ispirazione artistica davvero originale, affascinante all’ascolto. Avete mai ricevuto un dono a voi affettuosamente offerto con una dedica? È un segno davvero emozionante, raro e significativo specie nei nostri giorni ormai vissuti in superficie nel rapporto sociale. Oggi basta un semplice grazie o una stretta di mano per esprimere amicizia o gratitudine. Invece Padre Magrino, con la sua arte di sensibile compositore, riconduce noi uomini distratti dal conviene e non dal contiene… a riflettere sulla ricchezza spirituale offerta dal condividere=convivere stesse esperienze e stesse finalità. Questa è stata la sorgente ispiratrice delle composizioni in programma. Apertura con una serie di Ritratti dei suoi Cantori e Collaboratori, utilizzando le iniziali del loro nome e dunque differenziando ispirazioni e tonalità e dinamiche. E anche in questo Padre Magrino ci riafferma la sua missione pastorale: le iniziali di ciascun nome sono anche le note musicali dell’armonia modale tratte dall’inno a San Giovanni di Paolo Diacono “Ut queant laxis…” in seguito dedicato a Santa Cecilia: ‘Affinché i tuoi servi / possano cantare con voci libere / le meraviglie delle tue azioni / cancella il peccato, o Santo Giovanni, / dalle loro labbra indegne. Un’appassionata seconda parte del programma contemplava una serie di preludi, dedicati ad altri amici o illustri compositori, per concludere con una sonatina ‘Una giornata ad Assisi”: dal mattino a mezzogiorno al pomeriggio a sera, nel tramonto a Santa Chiara’. Come potrebbe un francescano dimenticare Chiara, l’altro polo della nostra amata Assisi?”
FOTO © Mauro Berti
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