Almeno un merito, tra tante critiche, la tassa di soggiorno ce l’ha. Detto che il sommerso turistico non è solo un problema di tassa di soggiorno (ci sono infatti problemi di evasione fiscale e contributiva, lavoro nero, mancata tutela dei consumatori), da quando la tassa è stata introdotta sono cominciati controlli a tappeto, e non solo nelle strutture ricettive “canoniche” e sono già tre le strutture ricettive abusive scoperte dalle forze dell’ordine.
In un momento in cui il turismo registra numeri in crescita, un aiuto fondamentale ai controlli – condotti dalla polizia di Stato insieme con la municipale, ma gli agenti della polizia locale lavorano anche in solitaria – arriva da internet, grazie agli annunci piazzati su siti più o meno noti. “Il 12 settembre in un noto portale segnalava 709 strutture contro le circa 500 che risultano al Comune”, il j’accuse del consigliere Fabrizio Leggio affidato al Corriere dell’Umbria nei giorni scorsi. “In molti – conferma Simone Fittuccia, vicepresidente di Federalberghi Umbria – comprano una casa ad Assisi e poi la mettono in affitto anche sul web, ma devono mettersi in regola con le normative: tutte le piattaforme precisano che gli ‘host’ devono essere pratici della normativa in vigore e comportarsi di conseguenza, ma non è detto che tutti lo facciano. Sicuramente ci sono più strutture ricettive abusive delle 3-4 scoperte finora”.
Fittuccia plaude e ringrazia l’amministrazione e le forze dell’ordine: “Da tempo chiediamo controlli costanti che facciano mettere a norma chi non è a norma, persone che creano un danno all’economia (non pagano le tasse come Tari e Imu, né le imposte) e anche alla città: evitando di corrispondere l’imposta di soggiorno danneggiano chi investe per pubblicizzare pacchetti turistici e creare e promuovere eventi”. “Siamo dalla parte dei cittadini onesti – il commento del vicesindaco Valter Stoppini a proposito delle strutture ricettive abusive – i controlli vengono fatti da inizio anno, basati non solo su servizi di osservazione e sulla conoscenza del territorio, ma anche sul web. L’obiettivo è di garantire le strutture ricettive che operano regolarmente, ma anche tutelare i turisti e far emergere tutte le distorsioni del mercato dell’accoglienza”.
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