A fine marzo la Cgil, dopo un primo confronto con gli enti locali, in vista della chiusura dei bilanci, ha tracciato le pagelle dei vari comuni. Assisi è rimandata. “Obiettivo – dice il sindacato – cercare di ottenere miglioramenti nei capitoli delle tasse comunali, tariffe e servizi ai cittadini e nello stesso tempo contrastare la crescita delle disuguaglianze: la contrattazione sociale con i Comuni è uno degli strumenti a disposizione per provare ad andare in questa direzione”.
Se, sulle tasse comunali, la ‘trattativa’ con Perugia e Todi era partita e si è arenata, a Foligno sono stati raggiunti “risultati interessanti”, la situazione è particolarmente critica a Nocera Umbra con la crisi Merloni, nella Valnerina per le difficoltà di comuni piccolissimi, e a Spoleto, dove si rischia un salasso. E anche Assisi è bocciata sul fronte tasse. Per dare un giudizio sulle politiche dei vari comuni – spiega la Cgil – non basta misurare il peso della tassazione, ma bisogna anche considerare la qualità dei servizi offerti. E se è vero che Assisi non ha addizionale Irpef, al tempo stesso non ha asili nido comunali. Questo, ovviamente, incide in negativo sul giudizio.
Nei giorni scorsi, ricordava la prima cittadina Stefania Proietti a proposito di tasse comunali e bilancio 2019, è stato scelto di non aumentare Imu e Tasi e di continuare a non avere l’addizionale Irpef. “Una scelta del passato che condividiamo”, spiegava il sindaco. Sarà inoltre sterilizzato l’aumento della Tari (“che è imposto”, parola di Proietti) utilizzando oltre mezzo milione di euro dai fondi di bilancio. La giunta sta studiando il come, ma è improbabile che possa ripetere quanto fatto lo scorso anno, ossia utilizzare l’imposta di soggiorno.
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