Per la morte di Domenico Pelagatti, l’imprenditore che perse la vita incastrato all’interno di un pozzetto in via Pallareto, ci sono quattro indagati.
La morte dell’imprenditore, ha stabilito l’autopsia, fu accidentale (al 48enne caddero le chiavi o il telefono nel pozzetto, e morì nel tentativo di recuperarli), ma proprio quel buco 50 centimentri per 50, avrebbe dovuto essere chiuso. Si tratta di un impianto fossa imhof, privo di fondo e del relativo chiusino, che – scrive la Nazione in edicola oggi – sarebbe stato realizzato tra il 2007 e il 2008 per smaltire le acque reflue in occasione dell’Endurance Lifestyle (gare di cavalli) che svolse tra il 2007 e il 2009 ad Assisi.
L’area era stata data in affitto a una società, che poi la subaffittò a un’altra; ma quest’ultima avrebbe restituito il terreno”senza aver adempiuto all’obbligo di ripristino dello stato dei luoghi previsto nella scrittura e quindi senza rimuovere il pozzetto; la prima società, invece, avrebbe accettato in consegna il terreno senza accertarne la rimozione”. “Così, non volendo, per colpa consistita in negligenza, imprudenza, imperizia, negligenza”, i quattro indagati cagionavano la morte di Domenico Pelagatti.
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