Grande festa a Bettona per il Patrono San Crispolto, celebrazioni alle quali ha partecipato tutta la popolazione bettonese. Per l’occasione, sono arrivati anche i Sindaci dei Comuni di Bastia, Todi, Cannara, Valfabbrica, il Vicesindaco di Assisi, gli assessori di Deruta e Collazzone, tre consiglieri regionali e provinciali.
“Tutto ciò a significare la solidarietà con la Comunita’ Bettonese e dare più lustro alla solennità delle celebrazioni. Un riconoscimento particolare alla ProLoco di Bettona, alla Polizia Locale e ai Carabinieri della locale stazione per la fattiva collaborazione”, spiega l’assessore alle politiche sociali.
San Crispolto, ricorda il sito santiebeati.it si celebra il 12 maggio, con grande partecipazione di fedeli provenienti anche da paesi vicini. Secondo una ‘passio’ del sec. XII, abbastanza favolosa, egli sarebbe stato oriundo di Gerusalemme e fu mandato da s. Pietro in Italia a predicare il Vangelo, giunto a Bettona operò dei miracoli e quindi venne consacrato vescovo da Brizio, il quale era vescovo di Massa Martana e secondo altri di Spoleto e altre città umbre.
Crispolto si mise a predicare, arrestato dai soldati dell’imperatore Massimiano (250-310), fu condotto dal prefetto Asterio, invitato a sacrificare agli dei e al suo rifiuto, fu ucciso dopo aspri tormenti. Insieme a lui fu ucciso Baronzio, condannato alla decapitazione. Il racconto prosegue con la sorella di Crispolto, Tutela che con altre dodici donne voleva seppellire i corpi dei due martiri, ma furono tutte arrestate e dopo il loro rifiuto a sacrificare, furono uccise. Il loro martirio sarebbe avvenuto un 12 maggio.
In onore di San Crispolto fu poi edificato una chiesa dedicata alla Madonna; nel luogo del martirio, esistono tuttora i resti dell’antico monastero benedettino, ricordato già nel 1018 in un antico documento dell’archivio della cattedrale di Assisi. I fedeli di Bettona, volendo avere il corpo del santo vescovo e martire dentro le mura della città, costruirono nel sec. XIII, una grande chiesa in suo onore, che fu consacrata dal vescovo Guido nel 1225. Detta chiesa nel 1256, passò dai benedettini ai francescani che la restaurarono nel 1266 e poi nel 1797. Le reliquie del martire e patrono della città, riposano in un’urna nella cappella di sinistra; la chiesa porta il titolo di S. Maria Maggiore.
© Riproduzione riservata