Assisi è un centro di eccellenza per le ferite difficili nell’ambito della chirurgia plastica ricostruttiva. Con tremila prestazioni ambulatoriali effettuate in un solo anno. È questo il risultato emerso da un convegno scientifico che si è tenuto nella Sala della Conciliazione per fare il punto, il bilancio dell’attività del centro ferite difficili diretto dal dottor Marino Cordellini.
Il direttore del presidio ospedaliero di Assisi Gigliola Rosignoli ha parlato con orgoglio di “sfida vinta” e ha ringraziato tutti gli operatori del centro ferite difficili perché hanno dimostrato collaborazione e voglia di fare. Per l’assessore alla sanità Massimo Paggi “il Centro di riferimento regionale per le ferite difficili è la testimonianza concreta della buona politica sanitaria, di chi ha avuto l’idea di puntare su un’eccellenza e di tutti coloro che vi lavorano ogni giorno con impegno e passione”. Nel soffermarsi sull’importanza dell’ospedale per la città, residenti e turisti, l’assessore Paggi ha ricordato che lunedì prossimo, 17 giugno, con inizio alle 17, si terrà un’assemblea aperta proprio sul futuro del nosocomio.
Nel merito dei lavori è stato presentato il modello organizzativo del Centro ferite difficili, poi sono stati illustrati i dati e le ultime innovazioni nel trattamento. Il dottor Cordellini ha rimarcato il lavoro multidisciplinare di equipe (condiviso con internisti diabetologi, nefrologi, cardiologi), associato all’impiego delle tecnologie più moderne: “Questo ha permesso di creare un percorso di presa in carico e di gestione del paziente che ha portato a risultati clinici eccellenti in termini di numero di prestazioni, di qualità erogata e di soddisfazione del paziente”.
Il Centro per le ferite difficili lavora in sinergia con le varie strutture regionali, per esempio il rapporto con l’Azienda ospedaliera di Perugia ha portato infettivologi, esperti di piede diabetico e ortopedici ad operare all’interno del presidio di Assisi, mentre i medici della chirurgia ricostruttiva della Usl Umbria 1 svolgono regolare attività ambulatoriale e chirurgica al Santa Maria della Misericordia di Perugia in collaborazione con l’Unità spinale, la chirurgia vascolare e la chirurgia pediatrica. Interessante è anche la collaborazione con la Usl Umbria 2, con continuo interscambio di pazienti che vengono operati ad Assisi e poi seguiti nelle strutture ambulatoriali di Foligno. In programma anche la collaborazione con l’Azienda ospedaliera Santa Maria di Terni al fine di poter attuare una vera e propria rete regionale.
Nel futuro, oltre all’implementazione della collaborazione tra le aziende sanitarie regionali, è prevista l’ottimizzazione del rapporto tra gli ospedali e il territorio, dove già da ora i medici della Chirurgia ricostruttiva svolgono regolare attività assistenziale in strutture come il Palazzo della Salute di Bastia i poliambulatori di Perugia piazzale Europa e di Ponte San Giovanni.
Ad Assisi infine è in atto un progetto pilota con la casa di riposo Andrea Rossi per la cura dei pazienti non autosufficienti che sviluppano lesioni da pressione. Così l’ospedale di Assisi è diventato un punto di riferimento e di eccellenza e questo grazie alla professionalità e all’umanità dei medici, infermieri e operatori, riuscendo peraltro ad attirare pazienti anche da fuori regione. Su questo concetto ha voluto soffermarsi il sindaco Stefania Proietti nel fare un saluto finale ai convegnisti e ringraziarli per il lavoro quotidiano che con grande abnegazione svolgono all’interno dell’ospedale: “Voi siete la buona sanità che come tutti i settori necessita per dare frutti e distinguersi nella qualità delle persone che lavorano con entusiasmo e abnegazione attorno a un progetto. E il Centro per le ferite difficili in appena un anno di vita è il fiore all’occhiello dell’ospedale di Assisi. Ma vogliamo guardare avanti e proprio per questo lunedì prossimo abbiamo invitato i cittadini a un confronto pubblico sul futuro del nostro ospedale”.
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