Hanno entrambi legami con Assisi Ugo Gregoretti e Valentina Cortese, due personaggi del mondo dello spettacolo, mancati rispettivamente il 5 luglio 2019 e il 10 luglio 2019. Nel primo caso il legame è svelato da Aldo Grasso sul Corriere della Sera del 10 luglio, mentre nel secondo è la Fondazione Franco Zeffirelli Onlus. Ecco dunque i legami ‘assisani’ di Ugo Gregoretti e Valentina Cortese.
Nel secondo caso è presto detto: l’attrice fu protagonista di Fratello sole, sorella luna, film del 1972, diretto da Franco Zeffirelli, anche lui recentemente mancato, sulla prima parte della vita di san Francesco e di santa Chiara d’Assisi dalla guerra con Perugia (1204), sino all’approvazione della Regola francescana da parte di papa Innocenzo III.
Girato in parte anche in Umbria, vide la Cortese nel ruolo di Monna Pica, come ricorda un post della Fondazione Zeffirelli. “Addio Valentina, tante volte a fianco del Maestro con le sue magistrali interpretazioni. Fu l’enigmatica Erodiade nel Gesù di Nazareth, la tormentata Maria Stuarda di Schiller e la trepidante madre di Francesco in Fratello Sole, Sorella Luna.”
Per quanto riguarda Ugo Gregoretti, nella sua rubrica Televisioni Grasso scrive che nel 1954, anno di inaugurazione della tv italiana. Pio XII, preoccupato dell’insorgere della modernità, vorrebbe subito metterla nelle mani di un santo protettore. Della ricerca, viene incaricato il dg della Rai, Giovanni Vicentini, che a sua volta affida ai più brillanti funzionari, tutti di buone letture, un più approfondito screening.
Il laico Gregoretti suggerisce Santa Chiara, perché in un episodio dei “Fioretti” ha letto che Chiara, ammalata nella sua cella, riuscì a seguire, “come fosse presente”, le cerimonie sacre che si tenevano nella chiesa francescana di Assisi dove era allestito il presepe. L’idea piacque alla Segreteria di Stato e il 14 febbraio 1958, Pio XII pronunziò il “breve” (è un documento pontificio meno solenne della bolla) «Clarius explendescit», col quale si elevava Santa Chiara alla custodia della tv: “Presieda a questa arte — recita il testo pontificio — Chiara, fulgente per la sua integrità e sorgente di luce in così fitte tenebre, affinché attraverso questo mezzo così trasparente si manifestino anche la verità e la virtù…”.
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